L'elemosina di san Rocco
L'elemosina di san Rocco
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Carracci Annibale
Disegnatore
Langlois Farnçois (Chartres 1589 - Parigi 1647) attribuita
Luogo e anno di edizione
1610
Editore
Tecnica e supporto
acquaforte
Misure foglio (in mm)
286 x 448
Misure immagine (in mm)
285 x 448
Iscrizioni incise
Sul recto CRb 4816/Sul verso, nel foglio di controfondo due studi di nudi e in alto a destra: marca della Cassa di Risparmio di Bologna con n. 360 CA cancellato. Lungo il margine sinistro e in basso : Timbro di vendita presso Incisioni Acqueforti, stampe ecc. ex raccolta P. Barelli. Lissoni P.zza Duomo, 18 Milano
Notizie storico critiche
La stampa deriva da uno dei dipinti più importanti per la storia del classicismo seicentesco, commissionato ad Annibale nel 1588 dalla Confraternita di S. Rocco per la chiesa di San Prospero in Reggio Emilia, ma eseguito verso il 1595, poco prima che questi si trasferisse a Roma. Nel 1661 il grande dipinto fu trasferito nella raccolta Ducale di Modena e dal 1746 si trova preso la Galleria Reale di Dresda. La sua complessità attrasse fin da subito l'interesse di studiosi, artisti e incisori come dimostrano le molteplici traduzioni che ne vennero fatte. L'esemplare in esame, in controparte rispetto al dipinto presenta una importante variante costituita dai due vecchi visibili a destra contro il pilastro. Ciò ha fatto ipotizzare che l'incisione derivasse da un disegno preparatorio poi leggermente modificato da Annibale, piuttosto che dal dipinto stesso. La stampa deriva da uno dei dipinti più importanti per la storia del classicismo seicentesco, commissionato ad Annibale nel 1588 dalla Confraternita di S. Rocco per la chiesa di San Prospero in Reggio Emilia, ma eseguito verso il 1595, poco prima che questi si trasferisse a Roma. Nel 1661 il grande dipinto fu trasferito nella raccolta Ducale di Modena e dal 1746 si trova preso la Galleria Reale di Dresda. La sua complessità attrasse fin da subito l'interesse di studiosi, artisti e incisori come dimostrano le molteplici traduzioni che ne vennero fatte. Copia in controparte della stampa attribuita a Reni. Essa porta l'indirizzo dell'editore François Langlois detto Ciartes dalla città natale Chartes, cui è probabile che spettino anche la realizzazione del disegno e l'incisione, ma non vi è certezza. Rispetto ai due esemplari precedenti (Inv. 4813, 4814) si tratta di una versione con un segno vibrante, un chiaroscuro deciso. Si potrebbe forse ipotizzare, che data l'analoga maniera di rendere i particolari attraverso un segno sintetico e marcato l'esemplare avente il numero di inventario 4814 derivi da questa. STATI S1. Bartsch cita uno stato ante litteram assai raro S2. Il secondo stato reca le scritte in basso a sinistra: Anibal Car. invent./ al centro: P. Stephanonius formis cum privilegio/ a destra: 1610. Occorre segnalare che esistono esemplari di secondo stato ritoccati come fossero di primo. (Bologna FCRB 4711, 4817 stampa a inchiostro rosso mai segnalata nei repertori, 4818) COPIE DAL DIPINTO DI ANNIBALE C1. Guido Reni (Bologna 1575- 1642) C2. Baldassarre Aloisi (Bologna 1578 - 1638) C3. Anonimo del XVII secolo (Bologna FCRB 4813) C4. Bernardino Curti (Reggio Emilia, secolo XVII) C5. Farnçois Langlois (Chartres 1589 - Parigi 1647) (Bologna FCRB 4816) *C6. Copia dall'esemplare di Langlois repertoriata qua per la prima volta. (Bologna FCRB 4814) C7. N. Cochin (secolo XVIII) C8. Giuseppe Camerata (Venezia 1718 - Dresda 1803)
Bibliografia
F. Scannelli, Il microcosmo della pittura, 1657, p. 340 G. P. Bellori, Le vite de' pittori, scultori ed architetti moderni..., Roma 1672, ed. 1976, pp. 41, 100, 490 E. Basan, Dictionnaire des graveurs anciens et modernes depuis l'origine de la gravure, avec une notice des principales estampes...Premiere partie (Seconde partie), Paris 1767, p. 87 L. Crespi, Vite de' pittori bolognesi non descritte nella Felsina pittrice, Roma 1769, p. 77 K.H. von Heinecken, Dictionnaire des artistes, dont nous avons des estampes, avec une notice détaillèes de leurs aovrages gravé. Tome troisieme contenent les lettres Bla-Caz, a Leipzig 1789 III, p. 669 G. Gori Gandellini, Notizia istoriche degl'intagliatori. Opera di Gio. Gori Gandellini Sanese, Siena 1808, XVIII, p. 126 A. Bartsch, Le Peintre Graveur, Vienne 1818, XVIII, p. 305, n. 53 Le Blanc, Manuel de l'amateurd'estampes, contenant ..., Paris 1856, III, p. 320 E. Bodmer, Bemerkungen zu Annibale Carraccis Graphiskem Werk, in "Die Graphischen Kunste" 3, 1938, pp. 111-112 M. Calvesi, V. Casale, Le incisioni dei Carracci, Catalogo mostra, Roma Calcografia Nazionale, Roma 1965, p. 66, n. 290 D. Posner, Annibale Carracci. A study in the reform of italian painting around 1590, 2 voll. Londra New York 1971, vol. II, p. 37 G. Gaeta Bertelà (a cura di), Pinacoteca Nazionale di Bologna. Gabinetto disegni e stampe. Incisori bolognesi ed emiliani del sec. XVII, Bologna 1973, n. 892 The Illustrated Bartsch, Italian Master of the sixteenth and seventeenth century, Veronika Birke, New York 1982, 40, p. 204, n. 53 E. Borea, G. Mariani, Annibale Carracci e i suoi incisori, cat. mostra, Roma 1986, pp. 65-66