La Beata Vergine del Soccorso
La Beata Vergine del Soccorso
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Disegnatore
Foschi Giuseppe (attivo Bologna dal 1762)
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1772
Tecnica e supporto
acquaforte
Misure foglio (in mm)
432x294
Misure battuta (in mm)
357x225
Iscrizioni incise
in basso al centro “MUNDO SUCCURISTI PERDITO / S. Aug. Serm. 18 de Sanctis”.
Marche e altre note manoscritte
Sul verso si legge il n. 4074 scritto a matita
Notizie storico critiche
L'incisione costituisce un foglio sciolto che probabilmente veniva venduto in occasione del Viaggio della Beata Vergine del Soccorso. Dove oggi sorge la chiesa del Borgo, nel sec. XIV vi era una porta che, chiusa nel 1327, fu sostituita da un cancello. Il Cavazzoni nel '600 racconta che due popolani del luogo, dopo aver ottenuto il permesso di ripulire il luogo dalla terra, appesero al cancello che aveva sostituito la porta, una immagine su carta della Madonna attorno alla quale promossero una grande devozione. Uno dei due pensò ad un certo momento di sostituirla con una più degna senza la preventiva approvazione del compagno il che provocò discordia fino a che l'intervento di un buon pittore, Filippo Astesani, valse a calmare gli animi utilizzando una immagine lignea di Madonna con Bambino di un tale Michele Biselieri, del Borgo. L'immagine, ancor oggi venerata, è una scultura di quasi un metro di altezza, risale al secolo XIV o forse anche al XIII. Anticamente le due figure della Madonna e del Bambino avevano in mano rispettivamente una rosa d'argento e una d'oro. In seguito il gruppo trovò posto in una piccola cappella appositamente costruita. Pare che ciò sia avvenuto nel 1520 con la formazione di una Confraternita di popolani che si erano riuniti sotto il titolo della B. Vergine del Soccorso. La devozione alla Madonna del Borgo sarebbe forse rimasta nel suo ambito di origine se non fosse intervenuto un fatto che provocò una sua repentina diffusione ponendola alla generale attenzione: la peste. I primi casi del morbo che nel 1527 solo a Bologna si dice provocasse 12.000 decessi, si verificarono proprio nel Borgo di San Pietro con la morte di un prete secolare, Don Sigismondo e con lui tutti i suoi familiari. I devoti ricorsero allora all'aiuto della B. Vergine facendo una grande processione nella seconda domenica dopo Pasqua. Ottenuta la liberazione dal morbo, si diede alla Madonna del Borgo il nome di "Madonna del Soccorso" e si fece voto di portare ogni anno nello stesso giorno la immagine in processione dal Borgo fino a S. Rocco. Dopo la liberazione dalla peste la devozione all'immagine della Beata Vergine del Soccorso si estese a tutta la città, e questo contribuì ad incrementare la frequentazione del luogo e insieme le entrate di carattere economiche portarono nel 1581 ad un ampliamento della Chiesa realizzata da Domenico Tibaldi. La Chiesa venne consacrata il 28 agosto 1611. A memoria del "Voto" e della processione ricorrente la seconda domenica dopo Pasqua, nel 1612 cadde il 6 di maggio, la Madonna venne incoronata per mano del Card. Legato Maffeo Barberini che poi salì al soglio pontificio col nome di Urbano VIII. La cerimonia ebbe luogo nella basilica di San Petronio addobbata a festa, gremita di tanta gente che la processione potè passare a stento. La venerazione alla Madonna del Borgo era infatti pari a quella per la Madonna di San Luca. Sul capo della Madre e del Figlio furono poste due corone d'argento e in parte d'oro tempestate di pietre dure, dono dell'associazione o Arte dei Macellai che avevano scelto la Madonna del Borgo come loro speciale protettrice. L'avvenimento della incoronazione fu immortalato da Francesco Brizzi (1583-1623) in un dipinto che si trova nella Cappella di S. Pietro Martire in San Petronio già spettante all'Arte dei Macellai. Con la stessa solennità fu celebrata la prima ricorrenza centenaria del 1712. Un ulteriore esemplare della stampa è presente al n. inv.31556