La morte di Socrate
La morte di Socrate
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F32245
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Firma
Siglato e datato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
217x162
Iscrizioni
Siglato e datato in basso “G. G. 1782”
Notizie storico critiche
Il dipinto fu commissionato da Filippo Trenta, uomo di legge originario di Ascoli Piceno. Prima di abbracciare la carriera religiosa divenendo vescovo di Foligno, questi ricoprì per lungo tempo cariche pubbliche in diverse città; anche a Bologna, frequentata in gioventù per gli studi di diritto, dove nel 1778 ricevette la nomina a Uditore generale della Legazione. Il dipinto risente della passione del committente per le lettere classiche e si pone tra le più moderne prove dell’artista bolognese per le dichiarate aperture al gusto neoclassico.
Soggetto o iconografia
Uomo anziano seduto con barba e tunica bianca, Socrate, circondato da allievi vestiti con tuniche colorate in atteggiamenti affranti. Sulla sinistra finestra con inferriata. L'uomo, sempre sulla sinistra, gli passa il piatto contenente la cicuta che lo ucciderà.
Bibliografia
D. Biagi Maino, Gaetano Gandolfi, Torino, p. 84; E. Riccomini, L'arte a Bologna, Bologna 2003, p. 304; E. Busmanti, Mecenatismo contemporaneo a Bologna, in Gazzetta Antiquaria n. 57, 2010, p. 27; Collezione dei dipinti della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Bologna 2011; F. Lui, in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 130-131 (con bibl. precedente); F. Lui in Da Cimabue a Morandi, Bologna 2015, pp. 300-301; Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di A. Mazza, Bologna 2024, p. 14;
Mostre
Bologna si rivela (Bologna, gennaio 2006); Collezione dei dipinti della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Bologna, 2011-2012); Antico e Moderno (Bologna, 2014); Da Cimabue a Morandi (Bologna, 2015); Burrini, Crespi, Creti, Gandolfi - Il Settecento bolognese nelle Collezioni della Fondazione Carisbo (Bologna, 2020-21); Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Bologna, 2024);