La nascita di San Giovanni Battista

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La nascita di San Giovanni Battista

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Inventario
5003
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Ludovico (Bologna 1555-1619)
Disegnatore
Cunego Domenico
Luogo e anno di edizione
(Roma 1773)
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
344 x 474
Misure battuta (in mm)
286 x 391
Misure immagine (in mm)
264 x 375
Iscrizioni incise
recto: timbro a secco della Cassa di Risparmio 5003 verso: in alto sinistra marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 435 Ca cancellato, Fs 76/ in basso appena visibile : Timbro di vendita presso Incisioni Acqueforti, stampe ecc. ex raccolta P. Barelli. Lissoni P.zza Duomo, 18 Milano
Notizie storico critiche
Copia di un dipinto di Ludovico Carracci un tempo conservato presso la collezione Bonfiglioli (ante 1757) e poi attestato presso la collezione di Lord John Fitzpartick, Conte di Ossory a Londra (XVIII - XIX) oggi disperso. L'incisione realizzata nel 1769 da Domenico Cunego, resta, ad oggi, unico documento visivo del dipinto di Ludovico di cui presenta le caratteristiche tipiche. Il grande quadro di Ludovico, è da ritenersi eseguito attorno alla prima metà degli anni novanta (Brogi, 2001, p. 292), come attestano sia la composizione visibile in questa incisione che alcuni disegni di Ludovico Carracci ad esso preparatori: 1. Ludovico Carracci, Studio per la nascita di San Giovanni Battista, Oxford, Ashmolean Museum, Inv. L. 2710 b, matita nera inchiostro bruno su carta beje, quadrettato, si tratta di uno studio compositivo con alcune varianti. (in A. Brogi, Ludovico Carracci, Bologna 2001, fig. 346) 2. Ludovico Carracci, Studio di figura, Firenze, Uffizi, Inv. 9108 S, già attribuito a Cavedoni, resttituito correttamente a Ludovico da Leonore Street, Bohn e Loisel - Legrand (in A. Brogi, Ludovico Carracci, Bologna 2001, fig. 348) 3. Ludovico Carracci, Studio della serva che solleva il grosso bacile, Amsterdam, Rijksmuseum, Inv. 1989.292 L'incisione, il cui rame è tuttora conservato alla Calcografia Nazionale, fu realizzata nel 1772 ed è la tavola numero 28 del volume curato da Gavin Hamilton intitolato Schola Italica Picturae Sive Selectae Quaedam Summorum e Schola Italica Pictorum, Tabulae Aere Incisae Cura et Impensis Gavini Hamilton, Pictoris, pubblicato a Roma nel 1773 (tavola numero 27), con l'intento di presentare, come riportato nel frontespizio, "tabulae selectae... summorum e schola italica pictorum," da Michelangelo e Raffaello fino ai pittori del Seicento. Il volume, che riscosse un immediato successo in tutta Europa, comprendeva quaranta capolavori della pittura italiana tra il Cinque e il Seicento, incisi da Domenico Cunego e Giovanni Volpato. In una lettera datata 6 marzo 1770, inviata a Lord John Fitzpartick conte di Ossory, Hamilton dice di avere acquistato per il conte il dipinto di Ludovico a Bologna in collezione Bonfiglioli. Hamilton fu archeologo, pittore e mercante d'arte studiò a Roma tra il 1748 e il 1752 presso il classicista Agostino Masucci e vi si stabilì definitivamente nel 1756. La sua eclettica attività professionale fu segnata dalla passione per l'antichità. Strinse amicizia con Johan Joachim Winckelmann e Anton Raphael Mengs e, più tardi, con Antonio Canova, divenendo uno dei più importanti divulgatori del gusto neoclassico. Dal 1760, forte della sua buona cultura letteraria, lavorò a una serie di dipinti dedicati all'Iliade, che lo rese celebre a livello europeo. La serie, i cui singoli pezzi erano realizzati ognuno per un diverso committente, fu riprodotta nel suo insieme da Domenico Cunego in un album di incisioni, che si rivelò veicolo fondamentale per la diffusione della pittura di storia neoclassica. Intensissima fu anche la sua attività di mercante d'arte. Celebri opere d'arte italiana, conservate oggi in musei anglosassoni, come la Pala Anisdei di Raffaello (Londra, National Gallery) e la Vergine delle Rocce di Leonardo (Londra, National Gallery), raggiunsero, infatti, attraverso di lui il Regno Unito.
Bibliografia
Petrucci, 1953 p.47, n.1400.,T. XXII G. Perini, "L'uom più grande in Pittura che abbia avuto Bologna": l'alterna fortuna critica e figurativa di Ludovico Carracci, in A. Emiliani (a cura di), Ludovico Carracci, cat. mostra, Bologna 1993, p. 341, n. 45 A. Brogi, Ludovico Carracci, Bologna 2001, p. 292, P76.