La seconda Dieta di Roncaglia
La seconda Dieta di Roncaglia
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Fratta Domenico Maria (Bologna 1696 - 1763)
Disegnatore
Fratta Domenico Maria
Luogo e anno di edizione
1737
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
588 x 602
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La stampa, come riporta l'iscrizione sull'arco, raffigura un momento della seconda Dieta di Roncaglia in cui l'imperatore Federico Barbarossa è circondato dai giuristi bolognesi che lo assisterono nella scrittura delle leggi promulgate durante la seconda Dieta di
Roncaglia (novembre 1158). Entrambi i convegni furono convocati dall'imperatore allo scopo di rivendicare la supremazia del potere imperiale secondo il corpus iuris civilis, nel quale il volere del principe aveva forza di legge. Obiettivo imperiale era il contrasto dei poteri e del prestigio crescente dei Comuni su quello feudale, situazione che si poneva come vero e proprio atto di sostituzione del diritto imperiale in favore di quello comunale. Ai due convegni presero parte i rappresentanti imperiali, quelli delle autorità comunali e gli emissari papali.
Nella seconda dieta di Roncaglia (1158)
Federico I Barbarossa, grazie anche alla resa di Milano avvenuta due mesi prima, si spinse ancora più avanti, imponendo una revoca pressoché totale delle regalie destinate a soggetti diversi da quelli appartenenti al governo imperiale. Con la Constitutio de regalibus, sempre assistito dai giuristi bolognesi, Bulgaro, Martino Gosia, Jacopo, Ugo di Porta Ravegnana, egli si avocò totalmente i diritti e le regalie e riaffermò in maniera ancora più netta il divieto di vendita delle terre feudali senza consenso imperiale.
Roncaglia (novembre 1158). Entrambi i convegni furono convocati dall'imperatore allo scopo di rivendicare la supremazia del potere imperiale secondo il corpus iuris civilis, nel quale il volere del principe aveva forza di legge. Obiettivo imperiale era il contrasto dei poteri e del prestigio crescente dei Comuni su quello feudale, situazione che si poneva come vero e proprio atto di sostituzione del diritto imperiale in favore di quello comunale. Ai due convegni presero parte i rappresentanti imperiali, quelli delle autorità comunali e gli emissari papali.
Nella seconda dieta di Roncaglia (1158)
Federico I Barbarossa, grazie anche alla resa di Milano avvenuta due mesi prima, si spinse ancora più avanti, imponendo una revoca pressoché totale delle regalie destinate a soggetti diversi da quelli appartenenti al governo imperiale. Con la Constitutio de regalibus, sempre assistito dai giuristi bolognesi, Bulgaro, Martino Gosia, Jacopo, Ugo di Porta Ravegnana, egli si avocò totalmente i diritti e le regalie e riaffermò in maniera ancora più netta il divieto di vendita delle terre feudali senza consenso imperiale.