La strage degli innocenti

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La strage degli innocenti

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Notizie storico artistiche

Datazione
Inventore
Sanzio Raffaello (Urbino, 1483-Roma, 1520)
Disegnatore
Raimondi Marcantonio (San Martino in Argine, Bologna 1479 ca – Bologna 1534 ca)
Luogo e anno di edizione
Roma
Tecnica e supporto
Bulino. La stampa, in condizioni precarie, è stata precedentemente controfondata con un cartoncino. Sono state riportate le misure del foglio originale.
Misure foglio (in mm)
278x429
Misure immagine (in mm)
278x429
Iscrizioni incise
A sinistra: "RAPH./URB.I/INVĒ./MA."
Marche e altre note manoscritte
Sul verso, a matita Edgardo Grazia riporta: "MAF- Marcantonio Raimondi da invenzione di Raffaello Sanzio/"La strage degli innocenti""
Notizie storico critiche
La Strage degli Innocenti, incisa da Marcantonio Raimondi sul disegno di Raffaello, segna, per la storia dell'incisione italiana, una tappa fondamentale poiché con essa viene sancita per la prima volta la collaborazione ufficiale tra "inventor" e "sculptor", che si segnala ufficialmente agli occhi dell'osservatore. Sino a questo momento, l'incisore non si dichiarava apportando il proprio nome sulla stampa (Borea). Stando al Vasari, attorno al 1509 avvenne il primo contatto tra i due: Raffaello, colpito dalla fortuna delle stampe di Durer, consegnò a Marcantonio uno o più disegni perché ne ricavasse delle stampe che sono la Didone e la Lucrezia. Tuttavia, in questi due casi la fedeltà al disegno non è totale poiché il bolognese inserisce la figura all'interno di un'ambientazione inventata e dedotta da altre incisioni nordiche (così aveva fatto anche per l'incisione degli "Arrampicatori" di Michelangelo del 1510, nella quale Marcantonio aveva riproposto lo sfondo della stampa "Maometto e il monaco Sergio" di Luca di Leyda) riservandosi una certa libertà compositiva. Per la prima volta, nella Strage degli Innocenti, l'incisore bolognese mette da parte il ricchissimo repertorio nordico e si affida alle indicazioni di Raffaello, ambientando la scena biblica su una terrazza romana in vista dell'isola Tiberina, del ponte Fabricio e della chiesa di San Bartolomeo.

A fronte della grandissima fortuna del primo rame e quindi della sofferenza della matrice, Marcantonio si adoperò per realizzarne un'altra versione: gli studi portano a definire la prima traduzione "con falcetta" riferendosi all'albero presente in questi esemplari a destra della scena; la seconda matrice incisa è definita "senza falcetta". Oltre a questo elemento naturalistico, la seconda versione si differenzia evidentemente dalla prima per lo sguardo della donna al centro, che nel secondo caso guarda verso la propria destra.

Sulla base della più aggiornata critica, la stampa in esame è riconosciuta come un "III stato stanco", una tiratura che precede la corrosione del rame in corrispondenza del cielo che produrrà il il "IV stato corroso". Sbagliando, Bartsch la riteneva una copia.
Soggetto o iconografia
Strage degli innocenti, sullo sfondo un ponte e degli edifici di una città.
Bibliografia
Bartsch A., Le Peintre Graveur, Nieuwkoop, 1982, vol. XIV, Marcantonio, nn. 18, 19.
Borea E., Lo specchio dell'arte italiana. Stampe in cinque secoli, Edizioni della Normale, Pisa, 2009, vol. I, pp. 41-49.
Aldovini L., Ghedin L. (a cura di), L'IDEA INCISA. La Strage degli innocenti di Raffaello incisa da Marcantonio Raimondi. Storia e Restauro, Gangemi Editore, Roma, 2023.
Si segnala inoltre la disponibilità online di un file redatto dalle stesse autrici: uno strumento molto utile per orientarsi nello studio di questa stampa intitolato "La Strage degli innocenti di e da Marcantonio Raimondi.
Esemplari, stati, versioni e copie".
Emison P., Marcantonio’s ‘Massacre of the Innocents, Print Quarterly 1, 1984, n. 4, pp. 257–67. (http://www.jstor.org/stable/41823643)