La superbia di Romolo
La superbia di Romolo
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Carracci
Disegnatore
Bonavera Domenico
Luogo e anno di edizione
1704
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
474 x 443
Misure immagine (in mm)
447 x 431
Iscrizioni incise
sul recto CRB 4881 sul verso a matita blu: ernesta in basso al centro marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 229 ca cancellato
Notizie storico critiche
L'incisione è desunta dal ciclo di affreschi di Palazzo Magnani in cui sono narrate le Storie di Romolo e Remo, tratte dalle Vite parallele di Plutarco. Il fregio, lungo venticinque metri, si compone di quattordici riquadri inseriti, come fossero finte tele, in una ricca cornice e divisi da dodici gruppi di termini monocromi in finto marmo. Esso fu eseguito dai tre Carracci tra il 1590 e il 1592 circa, come dedotto recentemente dalla critica confrontando una serie di dati: fino al 1590 Agostino è a Venezia dove realizza una serie di incisioni da opere di Tintoretto, nel 1590 Lorenzo Magnani è eletto senatore, e nel 1592 segna su un registro di spese l'avvenuto pagamento del fregio: "carazzi freso sala - £ 1000". E' ormai quasi certo che che il progetto della parte decorativa spetti ad Annibale, mentre non vi è ancora accordo tra gli studiosi sull'identificazione delle varie mani nelle scene interne, ma è assai probabile, come ipotizzato nel caso di palazzo Magnani, che i tre si scambiassero le invenzioni o attingessero ad un comune repertorio di elaborazioni grafiche, come sembrano dimostrare i dodici disegni pervenutici che sono variamente attribuiti tra Annibale, Agostino e Ludovico. L'incisione in buono stato di conservazione, eccetto che in alcune zone in cui è visibilmente abrasa, non risulta valutata da Cesare Fasella. Attribuita, nell'inventario delle Collezioni, a Domenico Benedetti, è in realtà di mano di Domenico Bonaveri, che sigla e data quattro dei suoi cinque esemplari presenti in collezione (D.B. 1707). L'incisore dedicò l'intera serie di 14 stampe con frontespizio al cardinale Tommaso Ruffo. Nel frontespizio Bonavera allude a una serie, precedentemente incisa e dedicata a Luigi XIV, da identificarsi con quella tratta dai disegni di François Tortebat. La serie di Bonavera è invece copia in controparte della serie di stampe francesi incisa da Jean Le Pautre e Jean Boulanger COPIE DAL FREGIO DEI CARRACCI IN PALAZZO MAGNANI C1. Jean Boulanger (Troyes 1606 - Parigi 1680) C2. Jean Le Pautre (Parigi C3. Louis de Catillon (Sainte Menehould 1639 - Parigi 1734) C4. Domenico Bonaveri (Bologna 1640?) (FCRB 4878. 4879, 4880, 4881, 4882) C5. Carlo Antonio Pisarri (Bologna XVIII secolo) (Bologna PN 4778, FCRB 7991) C6. Achille e Giambattista Frulli - Gaetano Cenestrelli (Bologna XIX secolo) *C7. Domenico Maria Fontana (?) qui repertoriato per la prima volta (FCRB 4775)
Bibliografia
E. Borea, G. Mariani, Annibale Carracci e i suoi incisori, cat. mostra, Roma 1986, p. 36 - 41