Lapide con epigrafe

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Lapide con epigrafe

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Inventario
M412 (rep. 1\73)
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
Firmato e datato
Tecnica e supporto
Acquerello
Misure foglio (in mm)
610x435
Iscrizioni
ICONES / EX INSIGNORIBUS TABULIS / OLIM / IN ECCLESIIS BONONIAE EXTANTIBUS, / QUARUM NONNULLAS MODO / VEL VETUSTAS CONSUMPSIT, / VEL VICTOR GALLUS ABSTULIT, / MANDANTE ANTONIO BURATTI / BENEDICTI FILIO /CAJETANUS GANDULPHIUS / DELINEATOR, ET PIO CELEBERRIMUS, / ACCADEMIAE CLEMENTINAE SOCIUS, / NEC NON / IN PATRIO BONARUM RIUM LYCEO / MAGISTER / AQUILA SOLERS REFEREBAT /ANNO MDCCLX
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
L'album si apre con un'incisone di Mauro Gandolfi che riproduce il ritratto del padre Gaetano con la sottoposta iscrizione: Mauro il Figlio Ravvivò la Memoria del Padre con l'Invenzione, ed Incisione, del Sud.to Rame.
Di Giacomo Pecila che firma il foglio in basso a sinistra, non ci sono notizie. Si tratta di un frontespizio dove l' iscrizione chiarisce il contenuto del volume, probabilmente realizzato intorno alla stessa data. Si compone di: 3 disegni originali del Gandolfi, 22 disegni del Gandolfi riproducenti dipinti famosi conservati a Bologna, 2 di Domenico Maria Fratta, 2 del Sansoni e uno di tal Stanzani di Medicina, copia di un'opera del Franceschini (inv. n. 412-442). Tali disegni sono stati incollati sulle pagine dell'album e incorniciati con fregi neoclassici con sotto una dicitura esplicativa. L'origine di tale album si collega ad Antonio Buratti, noto collezionista bolognese, che aveva commissionato i disegni al Gandolfi con l'intento di trarne una serie di incisioni. Il qui presente album fu scoperto da Guido Zucchini sul mercato antiquario e a lui si devono i primi studi di approfondimento, pubblicati in Atti e memorie dell'Accademia Clementina nel 1953. Si scopre così che i fratelli Buratti misero in vendita la loro immensa collezione di stampe e disegni in blocco ma non avendo avuto nessuna richiesta decisero quindi di venderla a pezzi separati. Il volume n. 88 conteneva proprio i "Disegni di Gaetano Gandolfi delle più celebri tavole d'altare esistenti nelle chiese di Bologna", copiati intorno al 1760. L'attuale frontespizio, inserito in seconda battuta insieme probabilmente agli altri disegni non del Gandolfi, ci informa che l'album contiene quadri che erano in parte consunti dalla vecchiaia, in parte trafugati dai francesi e solo successivamente restituiti.
Soggetto o iconografia
Una donna inginocchiata sta vergando su di una lapide una lunga iscrizione.
Bibliografia
Atti e memorie dell'Accademia Clementina, Bologna 1953, p. 50; Strenna Storica Bolognese, Bologna 1971, p. 85; A. Emiliani (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 1. dal Cinquecento al Neoclassicismo, Bologna 1977