Lo svenimento di Giulia
Lo svenimento di Giulia
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
60,5x48,5
Notizie storico critiche
Più volte interpretato come lo svenimento di Cornelia, il dipinto in realtà sembra rappresentare un altro svenimento, quello di Giulia, figlia di Giulio Cesare e prima moglie di Pompeo (Cornelia sarà la seconda). Il dipinto non rappresenterebbe dunque la morte di Pompeo ma un episodio precedente raccontato da Plutarco in cui, durante una rivolta per un'elezione di edili, Pompeo, coinvolto in un sanguinoso scontro, consegnò le vesti macchiate di sangue ad un servo perchè le portasse a casa. Vedendole, Giulia, allora incinta, svenne credendo il marito ucciso.
Soggetto o iconografia
Sulla destra Giulia, figlia di Giulio Cesare, che, alla vista delle vesti insanguinate del marito Pompeo, credendolo morto, sviene mentre altre due donne la sorreggono. A sinistra un uomo di spalle, con elmo in testa, sorregge le suddette vesti. Ambientazione e abbigliamento tipici della classicità. Sullo sfondo, a chiudere la scena, colonne e archi da cui si intravede un paesaggio.
Bibliografia
C. Baroncini, Lorenzo Pasinelli pittore (1629-1700), Rimini, 1993, pp.234, 345; D. Benati, in: Tempio dell'arte. dipinti emiliani e romagnoli dal XVI al XVIII secolo, a cura di D. Benati, Bologna, 2000, p. 66 (con bibliografia precedente); D. Benati, in: Elisabetta Sirani "pittrice eroina" 1638-1665 , a cura di J. Bentini, V. Fortunati, Bologna, 2004, p. 225; A. Mazza in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 96-97;
Mostre
Tempio dell'arte, dipinti emiliani e romagnoli dal XVI al XVIII secolo (Bologna, 2000-2001); Elisabetta Sirani "pittrice eroina" 1638-1665 (Bologna, 2004-2005); Antico e Moderno (Bologna, 2014); Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Carisbo, (Bologna 2019);
Note
L'opera si segnala per essere uno dei bozzetti preparatori, realizzato col consueto monocromo, del grande dipinto conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, uno dei capolavori dell'artista commissionato dal conte Odoardo Pepoli.