Madonna col Bambino

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Madonna col Bambino

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Inventario
5029
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Ludovico
Disegnatore
Lerouge (?)
Tecnica e supporto
litografia
Misure foglio (in mm)
283 x 208
Misure immagine (in mm)
105 x 105
Iscrizioni incise
recto: timbro a secco della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 5029 verso: marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il numero 466 Ca cancellato a matita per mano di Bodmer: Quadro della scuola dei Carracci nel Louvre (B)
Notizie storico critiche
L'esemplare è una copia tratta dal dipinto di Ludovico Carracci oggi al Louvre, che probabilmente si trovava nel XVII secolo nella collezione del principe di Modena. Il dipinto acquistato nel 1740 da Luigi XV presso il Principe Vittorio Amedeo di Carignano, giunse al Louvre nel 1797, declassato a copia fu poi trasferito nei depositi dove stazionò sino a tempi recenti in cui è stata concordemente confermata l'antica attribuzione a Ludovico. Si tratta di un dipinto di grande qualità esaltata anche dal supporto ligneo che ha indotto Ludovico a levigare oltremodo le forme. Esso corrisponde probabilmente a quella "Madonna col Bambino in braccio, mezza figura del naturale in un tondo" citata da Malvasia nella Galleria ducale di Modena (C.C. Malvasia, La felsina Pittrice, 1678 (ed. cons. 1841), p. 355) . L'importanza e la fama del quadro è dimostrata dalle numerosissime copie che ne furono tratte a partire dal Seicento, ad esempio quelle realizzate da Giacomo Cavedoni (copia presso la Galleria Estense di Modena, copia presso il Museo Davia Bargellini di Bologna (?)); fino ad arrivare a quelle commissionate nel XIX secolo dall'amministrazione parigina di Belle Arti, per decorare piccole chiese della provincia francese (S. Loire, Musée du Louvre. Département des peintures. Ecole Italienne, XVIII siècle.1. Bologne, Paris 1996, p. 166-168). Oltre a questa traduzione incisoria Feigembaum cita altre due incisioni tratte dal dipinto di Ludovico non rintracciate da Perini in collezioni bolognesi: una di mano di Barthelemy Roger (Lodeve 1767 - Saulx-les-Chertreux 1841), l'altra di Betterlini. Il dipinto è situabile con ogni probabilità nell'ultima fase di attività di Ludovico, attorno al 1608 - 1609, all'epoca della realizzazione del ciclo piacentino come dimostrano i rimandi alla Natività della Vergine del Duomo. Due disegni di Ludovico, uno al Louvre (inv. 7658) l'altro all'Albertina (Inv. 2124) sono stati giustamente messi in relazione ad essa. L'incisione fu realizzata da Vincent Marie Langlois artista che Basan dice nato 1756, allievo del fratello Pierre Gabriel , tra le incisioni citate da Basan questa non compare (Basan ed cons. 1809 p. 309)
Bibliografia
verifica nella bibliografia su Langlois: Zani P., Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti ..., Parma, Tipografia Ducale, 1822, Parte 1, v. XI (Indice generale. I). Le Blanc C., Manuel de l'amateur d'estampes ..., Paris, 1856, t. II. Thieme U., Becker F., Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler ..., Leipzig, Seemann, 1929, t. XXII (Krugner-Leich). Bénézit E., Dictionnaire critique et documentaire des peintres,... graveurs... Nouvelle édition... refonde, revue et corrigée, Paris, 1952 Milesi P., Dizionario degli incisori. Saggio di bibliografia ragionata a cura di P. Bellini, Bergamo, Minerva Italica, 1982. G. Perini, "L'uom più grande in Pittura che abbia avuto Bologna": l'alterna fortuna critica e figurativa di Ludovico Carracci, in A. Emiliani (a cura di), Ludovico Carracci, cat. mostra, Bologna 1993, p. 342, n.66