Mendicanti alla questua

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Mendicanti alla questua

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
95x114
Notizie storico critiche
L'attribuzione al Tamburini è stata avanzata da Benati per le analogie con la raccolta di incisioni Virtù ed arti essercitate in Bologna. Tamburini viene così a configurarsi come artista importante, pur nei suoi limiti tecnici, per delineare una produzione bolognese di opere di genere "basso" e quotidiano capace di anticipare gli esiti di Giuseppe Maria Crespi. Notizie sul Tamburini si trovano nella Felsina Pittrice del Malvasia.
In quest’opera il Tamburini, definito dallo stesso Malvasia “gran pratico, gran’intelligente di prospettiva”, descrive con arguzia e gusto quasi caricaturale gli aspetti più umili della vita quotidiana. Nello spiazzo, tra un torrione e una piccola chiesa, si accalca un'incredibile folla. Sono mendicanti, storpi, gobbi, ciechi, mutilati, da secoli tra i protagonisti della scena sociale della città e delle sue rappresentazioni.
Soggetto o iconografia
Nello spiazzo tra un torrione e una piccola chiesa si accalca un'incredibile quantità di mendicanti, storpi, gobbi, ciechi, mutilati. Tra la folla un signore vestito di rosso, un dottore e una donna velata di nero porgono loro l'elemosina.
Bibliografia
D. Benati, Presenze nell'arte dal XV al XVIII sec., Bologna, 2001, pp. 53-58; P. Di Natale, in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 72-73;
Mostre
Presenze nell'arte dal XV al XVIII sec. (Bologna, 2001); Bologna si rivela (Bologna, 2006); Bologna si rivela, (Bologna, 2011); Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Carisbo, (Bologna 2019);