Mercato fuori porta

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Mercato fuori porta

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
108,5x160
Notizie storico critiche
In precedenza attribuito al Mastelletta, è stato Daniele Benati il primo ad avanzare il nome di Giovanni Maria Tamburini quale autore di un gruppo di opere di analogo soggetto oggi conservato nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Centrale per tale ipotesi appare la raccolta di incisioni "Virtù et arti essercitate in Bologna" di Francesco Curti su disegni proprio del Tamburini. Dalla forte matrice mastellettiana di cui però "non possiede l'eleganza nè la caratura fantastica" (Benati), Tamburini viene tuttavia a configurarsi come artista importante e sinora sottovalutato per delineare una produzione bolognese di opere di genere "basso" e quotidiano capace di anticipare gli esiti di Giuseppe Maria Crespi e che trova nell'Annibale Carracci della Macelleria e del Mangiafagioli il suo più nobile precursore.
Quest’opera ritrae, in uno slargo fuori dalle mura, commercianti e venditori ambulanti, capannelli di persone attente all’acquisto, imbonitori, suonatori di liuto e chitarrone, guardie armate, animali, in un’ amalgama quasi inestricabile che si legge solo in primo piano, ma che rende bene l’idea della confusione, del rumore dei mercati.
La datazione intorno agli anni 1610-1620 è stata avanzata sempre dal Benati sulla scorta di un'analisi stilistica in rapporto con l'attività del Mastelletta.
Soggetto o iconografia
Fuori dalle mura della città è allestito un mercato. Molta gente cammina e osserva la merce in vendita.
Bibliografia
D. Benati, Pittura di genere basso e di mestieri a Bologna bel XVII secolo, in: Nuovi Studi, 1998, n. 6, pp. 145-157; Le stagioni di un cantimbanco, Bologna, 2009, p. 209; P. Di Natale, in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 74-75;
Mostre
Guercino. Racconti di Paese (Cento, 2001); Le stagioni di un cantimbanco (Bologna, 2009); Bologna si rivela (Bologna, 2011)
Note
Notizie sulla vita di Giovanni Maria Tamburini si trovano nella Felsina Pittrice del Malvasia. Fu allievo del Faccini e poi di Guido Reni.