Paesaggio con cascata

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Paesaggio con cascata

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Inventario
M973 (rep. 3/152)
Categoria:

Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
Penna acquerellata
Misure foglio (in mm)
432x287
Notizie storico critiche
Per questo foglio si fece anche il nome del Fantuzzi. Tuttavia si è scoperto presso un collezionista privato, discendente del Savini, un insieme di disegni dell'artista molto simili a questo, in particolare uno pressochè identico. Si tratta di appunti presi su un taccuino da viaggio raffiguranti schizzi di paesaggi in cui il Savini usava ripetere, anche sullo stesso foglio, il medesimo soggetto apportando minime varianti di prospettiva o angoli visuali.
Soggetto o iconografia
Veduta di un vasto paesaggio naturale con in primo piano due piccole figure in riva al fiume che scorre al centro e scende da due cascate artificiali poco più indietro.
Bibliografia
F. Varignana (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 3. dal paesaggio romantico alla veduta urbana, Bologna 1977.
Note
Giacomo Savini fu un pittore bolognese attivo a cavallo del Sette e Ottocento. Scarse le notizie su di lui. Apprezzato paesaggista e vedutista sulla scia di Antonio Basoli, fu allievo di Vincenzo Martinelli. Fu noto per le decorazioni ad affresco a 360°, cioè su ogni parete della stanza in modo che il dipinto potesse svolgersi in continuità. Ha lavorato alla Certosa di Bologna dove ha collaborato con Flaminio Minozzi e Giovanni Putti, a Palazzo Salina Brazzetti, a Palazzo Angelelli, a S. Paolo in Monte e in molte case bolognesi. Per il resto l'immagine del Savini è affidata ai dipinti della Galleria Davia Bargellini, raccolti da Giuseppe Davia e alla serie di fogli conservati nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Ma il suo capolavoro è senza dubbio la "stanza a paese" dipinta per un altro Davia, il Marchese Virgilio, all'interno del suo palazzo, secondo un'usanza tipica locale. Nota è anche la sua attività di scenografo teatrale, soprattutto per il teatro di Castel San Pietro. Sul "Caffè di Petronio" comparve un articolo su di lui il 20 novembre 1840. Un altro breve profilo a firma di Paolo Zauli è stato pubblicato su la Strenna storica bolognese del 1980.