Per le faustissime nozze di sua eccelenza signor senatore marchese Sebastiano Tanari con sua eccellenza contessa Giuliana Malvasia
Per le faustissime nozze di sua eccelenza signor senatore marchese Sebastiano Tanari con sua eccellenza contessa Giuliana Malvasia
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
penna e acquerelli su carta
Misure foglio (in mm)
630x420
Notizie storico critiche
Il testo è manoscritto e il foglio splendidamente decorato a mano a colori. Sul verso è scritta la provenienza: Ranuzzi.
La paternità del sonetto è del Sig. Abbate Francesco Tognetti, come si legge sotto il testo. La trasposizione sul cartone decorato è da ascrivere a Francesco Cacciari, che inserì anche la data di ultimazione del suo lavoro: 5 gennaio 1793.
Gli sposi erano esponenti di due tra le famiglie più nobili e note di Bologna.
Sebastiano Antonio Maria Tanari (29 agosto 1771 - 18 marzo 1809) fu compositore di talento. La maggior parte della sua produzione è però andata persa. Anche se il Tanari non può dirsi un autore originale, tuttavia, le sue composizioni evidenziano una grande padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e una perfetta adesione ai canoni stilistici della scuola bolognese di Padre Mattei. Per questo, la sua musica come quella di tanti altri autori bolognesi a lui contemporanei, sarebbe degna di essere studiata e nuovamente proposta all’attenzione del pubblico. Alla sua morte, lasciò in eredità per testamento all’Accademia Filarmonica di Bologna tutto il suo archivio musicale, costituito da circa 200 composizioni sacre: in grande parte sue, oltre a trentatré componimenti di Padre Vallotti, tre di Padre Sabbattini e un numero imprecisato di composizioni di altri autori ignoti che, in base alla stima effettuata, dovevano essere circa una cinquantina. Tuttavia, l'Archivio Tanari finì per essere collocato nel Liceo Musicale perché ritenuto luogo più idoneo. Oggi nel Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna sono conservate alcune composizioni sacre di Tanari provenienti sicuramente da tale lascito, ed è probabile che nello stesso Civico Museo siano confluite altre composizioni provenienti dal medesimo Archivio, originariamente lasciato in eredità all’Accademia Filarmonica. La sposa, Giulia Malvasia (23 maggio 1772 - 15 gennaio 1819), è da ricordare soprattutto per aver commissionato la tomba del marito Sebastiano in un arco nel Chiostro III nello stesso anno della sua morte. Della realizzazione del monumento dipinto furono incaricati due artisti: il pittore d’ornato Francesco Stagni e quello di figura Giovanni Battista Frulli. (notizie desunte dal sito www.storiaememoriadibologna.it)
Come già specificato, l’autore del testo è Francesco Tognetti (1767-1849) bolognese, uomo politico, letterato, titolare della cattedra di Eloquenza e Poesia all'Università di Bologna, segretario dell'Accademia di Belle Arti dal 1823 al 1845, bibliofilo e collezionista. Tognetti era noto per essere autore di versi e aveva prodotto anche orazioni ed elogi di illustri personaggi, tra cui Giampietro Zanotti, Francesco De Marchi, Lodovico Savioli, Alfonso Bonfioli Malvezzi.
La paternità del sonetto è del Sig. Abbate Francesco Tognetti, come si legge sotto il testo. La trasposizione sul cartone decorato è da ascrivere a Francesco Cacciari, che inserì anche la data di ultimazione del suo lavoro: 5 gennaio 1793.
Gli sposi erano esponenti di due tra le famiglie più nobili e note di Bologna.
Sebastiano Antonio Maria Tanari (29 agosto 1771 - 18 marzo 1809) fu compositore di talento. La maggior parte della sua produzione è però andata persa. Anche se il Tanari non può dirsi un autore originale, tuttavia, le sue composizioni evidenziano una grande padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e una perfetta adesione ai canoni stilistici della scuola bolognese di Padre Mattei. Per questo, la sua musica come quella di tanti altri autori bolognesi a lui contemporanei, sarebbe degna di essere studiata e nuovamente proposta all’attenzione del pubblico. Alla sua morte, lasciò in eredità per testamento all’Accademia Filarmonica di Bologna tutto il suo archivio musicale, costituito da circa 200 composizioni sacre: in grande parte sue, oltre a trentatré componimenti di Padre Vallotti, tre di Padre Sabbattini e un numero imprecisato di composizioni di altri autori ignoti che, in base alla stima effettuata, dovevano essere circa una cinquantina. Tuttavia, l'Archivio Tanari finì per essere collocato nel Liceo Musicale perché ritenuto luogo più idoneo. Oggi nel Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna sono conservate alcune composizioni sacre di Tanari provenienti sicuramente da tale lascito, ed è probabile che nello stesso Civico Museo siano confluite altre composizioni provenienti dal medesimo Archivio, originariamente lasciato in eredità all’Accademia Filarmonica. La sposa, Giulia Malvasia (23 maggio 1772 - 15 gennaio 1819), è da ricordare soprattutto per aver commissionato la tomba del marito Sebastiano in un arco nel Chiostro III nello stesso anno della sua morte. Della realizzazione del monumento dipinto furono incaricati due artisti: il pittore d’ornato Francesco Stagni e quello di figura Giovanni Battista Frulli. (notizie desunte dal sito www.storiaememoriadibologna.it)
Come già specificato, l’autore del testo è Francesco Tognetti (1767-1849) bolognese, uomo politico, letterato, titolare della cattedra di Eloquenza e Poesia all'Università di Bologna, segretario dell'Accademia di Belle Arti dal 1823 al 1845, bibliofilo e collezionista. Tognetti era noto per essere autore di versi e aveva prodotto anche orazioni ed elogi di illustri personaggi, tra cui Giampietro Zanotti, Francesco De Marchi, Lodovico Savioli, Alfonso Bonfioli Malvezzi.