Pianoforte a tavolo Anonimo inizio XIX sec.
Pianoforte a tavolo Anonimo inizio XIX sec.
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TAG.D7
Categoria:
Parole chiave:
Notizie storico artistiche
Datazione
Misure
163,5 x 64,4 x 79,2 cm
Notizie storico critiche
L’attribuzione di questo strumento alla scuola bolognese è motivata dall’analogia di vari elementi costruttivi con
strumenti dovuti a maestri di tale scuola, tra i quali fi gurano i due di Luigi Barbieri della presente collezione. Si tratta di caratteristiche persistenti in strumenti d’autori bolognesi dalla fine del XVIII secolo sino ad Ottocento inoltrato. Tra i primi costruttori noti spicca Luigi Viola, i suoi strumenti sono dotati di meccanica a bilanciere (Prellmechanik)
identica, per quanto riguarda l’azione dei martelletti e la loro forma, a quella del presente strumento e del tutto
simile a quella dei pianoforti di Barbieri. Una caratteristica, sia pur marginale e tutt’altro che esclusiva, è anche
quella tra i telai superiori degli strumenti di Viola e dell’anonimo TAG.D7, guarniti di seta grigioverde. Che ciò fosse
usuale a Bologna è dimostrato da un ritratto, conservato nel Civico Museo Bibliografico Musicale di questa città,
del musicista bolognese Giuseppe Pilotti, raffigurato ad uno strumento anch’esso provvisto d’un telaio di tale tipo, con stoffa dello stesso colore. Un elemento differenziante gli strumenti di Viola da noi esaminati è invece la
meccanica degli smorzatori, agenti dall’alto e non, come nei tre strumenti della presente collezione, dal basso. Una meccanica identica a quella dello strumento oggetto della presente descrizione, con smorzatori agenti dal basso, è presente nei due pianoforti rettangolari del bolognese Luigi Rasori e nei due adespoti conservati nei locali del Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna. Ad un membro della famiglia Rasori potrebbe verosimilmente attribuirsi il pianoforte oggetto della presente descrizione.
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume II, pp. 474-481: D7 Pianoforte rettangolare
strumenti dovuti a maestri di tale scuola, tra i quali fi gurano i due di Luigi Barbieri della presente collezione. Si tratta di caratteristiche persistenti in strumenti d’autori bolognesi dalla fine del XVIII secolo sino ad Ottocento inoltrato. Tra i primi costruttori noti spicca Luigi Viola, i suoi strumenti sono dotati di meccanica a bilanciere (Prellmechanik)
identica, per quanto riguarda l’azione dei martelletti e la loro forma, a quella del presente strumento e del tutto
simile a quella dei pianoforti di Barbieri. Una caratteristica, sia pur marginale e tutt’altro che esclusiva, è anche
quella tra i telai superiori degli strumenti di Viola e dell’anonimo TAG.D7, guarniti di seta grigioverde. Che ciò fosse
usuale a Bologna è dimostrato da un ritratto, conservato nel Civico Museo Bibliografico Musicale di questa città,
del musicista bolognese Giuseppe Pilotti, raffigurato ad uno strumento anch’esso provvisto d’un telaio di tale tipo, con stoffa dello stesso colore. Un elemento differenziante gli strumenti di Viola da noi esaminati è invece la
meccanica degli smorzatori, agenti dall’alto e non, come nei tre strumenti della presente collezione, dal basso. Una meccanica identica a quella dello strumento oggetto della presente descrizione, con smorzatori agenti dal basso, è presente nei due pianoforti rettangolari del bolognese Luigi Rasori e nei due adespoti conservati nei locali del Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna. Ad un membro della famiglia Rasori potrebbe verosimilmente attribuirsi il pianoforte oggetto della presente descrizione.
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume II, pp. 474-481: D7 Pianoforte rettangolare
Descrizione
Titolo: Pianoforte a coda
Numero di inventario: Collezione Tagliavini D7
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Pianoforte rettangolare / Pianoforte a tavolo / Square piano
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde percosse
Costruttore: Anonimo (Rasori?)
Luogo di costruzione: Bologna
Numero di serie:
Data: inizio XIX sec.
Dimensioni (L x W x H): 163,5 x 64,4 x 79,2 cm
Meccanica: "a bilanciere" senza scappamento (einfache Prellmechanik)
Pedali: "fagotto", allontanamento degli smorzatori, "arpa"
Ambito: 68 tasti. Fa0-Do6.
Autori: Anonimo (Rasori?)
Data di acquisizione: 1953
Restauri: ditta Tamburini di Crema (1970)
Numero di inventario: Collezione Tagliavini D7
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Pianoforte rettangolare / Pianoforte a tavolo / Square piano
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde percosse
Costruttore: Anonimo (Rasori?)
Luogo di costruzione: Bologna
Numero di serie:
Data: inizio XIX sec.
Dimensioni (L x W x H): 163,5 x 64,4 x 79,2 cm
Meccanica: "a bilanciere" senza scappamento (einfache Prellmechanik)
Pedali: "fagotto", allontanamento degli smorzatori, "arpa"
Ambito: 68 tasti. Fa0-Do6.
Autori: Anonimo (Rasori?)
Data di acquisizione: 1953
Restauri: ditta Tamburini di Crema (1970)
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume II, pp. 474-481: D7 Pianoforte rettangolare