Pianta del canale Naviglio

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Pianta del canale Naviglio

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Inventario
F34780
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Casoli Luigi Maria (attivo tra il 1706-1725)
Disegnatore
Casoli Luigi Maria
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1725
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
480 x 1510
Notizie storico critiche
L'esemplare fa parte di un volume composto da una miscellanea di 131 incisioni rilegate assieme, verosimilmente nel XIX secolo. Le stampe in esso contenute rappresentano mappe, palazzi, chiese, opere scultoree e porte di Bologna e sono datate tra il XVI e il XVIII secolo e realizzate da artisti più o meno noti. Il volume venne acquistato da Alfredo Baruffi nel gennaio del 1939 presso l’antiquario Ernesto Martelli (già direttore della cessata libreria antiquaria Zanichelli in via Santo Stefano.

La tavola è composta da 4 matrici incollate l'una accanto all'altra. Essa documenta lo sviluppo del canale Navile che collegava Bologna a Ferrara e quindi a Venezia.
Pare che già nell’XI secolo fosse in funzione un canale navigabile che partiva dalla Posta del Maccagnano (Bova, nell’attuale via Bovi Campeggi). Interrotta causa gli interramenti, la navigazione verso il Po venne ripristinata agli inizi del XIII secolo partendo da Galliera, fornita di un porto, di una torre, di un posto di guardia e difesa da fossati e da palizzate. Ma anche questa località dovette essere abbandonata in quanto, nel secolo successivo, il collegamento del canale navigabile con il fiume Po non era più agibile causa il suo impaludamento. In seguito agli accordi del 1208 con i Ramisani, fu intrapresa l'escavazione di un nuovo canale navigabile il cui tracciato, impostato nel 1221, venne ricalcato dal Navile progettato dal Vignola circa tre secoli dopo. Il canale, col porto a Corticella, sfociava negli acquitrini della Padusa Palude da cui erano raggiungibili Ferrara e Venezia. Attorno al 1280 la navigazione fu nuovamente prolungata fino all’antico porto del Maccagnano, a ridosso della cerchia cittadina, ma tredici anni dopo non era più utilizzabile causa gli interramenti.Su commissione di Giovanni II Bentivoglio e sotto la direzione di Pietro Brambilla da Carminate, architetto del duca di Milano, nel 1491 iniziarono i lavori per riportare la navigazione fino alla città. I lavori per la realizzazione del nuovo canale navigabile, che prevedeva uno scalo all’esterno delle mura in prossimità di porta Galliera, due rudimentali sostegni con chiuse lignee, Battiferro e Grassi, e più a valle quello di Malalbergo, furono completati in soli tre anni. L’opera, finanziata dai drappieri, venne solennemente inaugurata il 10 gennaio 1494, ma considerati i frequenti interramenti e le gravose spese occorrenti per il suo mantenimento, già attorno al 1515 il tratto fra Bologna e Corticella dovette essere abbandonato costringendo a riportare nuovamente lo scalo in quest’ultima località. Intenzionate ad attestare la navigazione all’interno della cerchia muraria, nel 1547 le autorità cittadine affidarono i lavori a Iacopo Barozzi detto il Vignola. Il nuovo Navile, realizzato utilizzando con probabilità alcuni tratti del vecchio alveo abbandonato del torrente Savena, consentiva di navigare fino a Ferrara e Venezia. Da Bentivoglio il Navile raggiungeva Malalbergo da cui, in seguito alla costruzione dell’ultimo tratto fra questa località e Pegola, realizzato fra il 1292 e il 1314, la navigazione superiore si innestava nel Canal Morto, inizio della navigazione inferiore. Per unire le due navigazioni – superiore e inferiore – nel 1699 venne realizzato un sostegno nel porto di Malalbergo, sede della Gabella Grossa di Bologna. Notizie tratte da Angelo Zanotti in http://www.consorzireno-savena.it/it/info-storiche-canale-navile.php, per altre notizie, cfr. BRI 00165 e seguenti.
Bibliografia
Bersani, 1983 Pag: 231 Cit: 33
Roncuzzi, 1983 Pag: 206 Cit: 24