Pianta del Complesso della Parrocchia dei Santi Gregorio e Siro tra via del Poggiale e via Battisasso, Bologna

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Pianta del Complesso della Parrocchia dei Santi Gregorio e Siro tra via del Poggiale e via Battisasso, Bologna

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Inventario
F36229
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
acquerello e inchiostro su carta filigranata
Misure foglio (in mm)
470X680
Notizie storico critiche
La pianta fu donata alle Collezioni d’Arte e di Storia della Cassa di Risparmio in Bologna dal signor Giorgio Montanari, libraio antiquario bolognese, il 21 gennaio 1986.
Riproduce l’intero complesso (chiesa, convento e pertinenze) dei Ss. Gregorio e Siro, tra via del Poggiale (odierna via Nazario Sauro) e via Battisasso (attuale via Monte Grappa). Sono ben evidenziate anche le proprietà confinanti, con le opportune suddivisioni. La pianta è stata realizzata in scala di Piedi 50 di Bologna.
La Chiesa dei SS. Gregorio e Siro sorse intorno al 1530 su un terreno espropriato dalla famiglia Bentivoglio alla famiglia Ghisilieri. Fu costruita per volontà dei canonici di San Giorgio in Alga di Venezia, con la collaborazione degli artisti milanesi Tibaldo Tibaldi e Giovanni Antonio. Passò poi, nel 1676, ai Chierici Regolari Ministri degli Infermi. Nel 1780 in seguito ai danni prodotti da un violento terremoto furono rifatte le volte e la facciata dall'architetto bolognese Angelo Venturoli. Sulla facciata dell'edificio si può ancora vedere lo stemma della famiglia Ghisilieri e il campanile non è altro che la duecentesca torre di famiglia ridotta a tale uso nel 1532. All'interno si conservano affreschi nella volta di Luigi Samoggia e Alessandro Guardassoni (1868), sull'altar maggiore dipinti di Dionisio Calvaert (1581) e Camillo Procaccini. Nell'ornato possiamo ammirare il Padre Eterno di Ludovico Carracci. Come ricordato più sopra, la torre che fu dei Ghisilieri, dal 1532 è il campanile della chiesa. Una storia affascinante quella della torre. Edificata dai potentissimi Ghisilieri, nel 1445 rischiò di scomparire a seguito del “fattaccio”: l’assassinio a tradimento di Annibale Bentivoglio per colpa di Francesco Ghisilieri. Non correva buon sangue tra Ghisilieri e Canetoli da una parte e i Bentivoglio dall’altra. Nel giorno del battesimo del figlio, Francesco attirò Annibale, chiedendogli di fargli da padrino, per poi condurlo all’agguato tesogli da Bettozzo Canetoli, che lo uccise. La reazione dei Bentivoglio e dei bolognesi fu terribile: le case dei Ghisilieri e dei Canetoli vennero rase al suolo e molti dei cospiratori uccisi. Francesco scappò, ma nel 1451 venne catturato e impiccato tra le macerie delle sue proprietà, passate alla storia come il “guasto” dei Ghisilieri. La torre venne stranamente risparmiata, e nel 1532, utilizzando proprio le pietre del guasto, fu il punto dal quale partì la costruzione della chiesa. Adattata a campanile, la torre venne poi elevata nel 1780 una prima volta e nel 1898 una seconda per far posto a una cella campanaria, fino agli attuali 22 m.
Dal lato est, indicato come “TRAMONTANA”, si nota anche un “Pubblico Viotolo”, tuttora esistente, che si affaccia sull’odierna via Parigi e che ora si chiama vicolo Carega, probabilmente proprio perché consentiva l’accesso dei carri al cortile più grande del convento annesso alla chiesa.
A levante si trova invece via degli Usberti.
Bibliografia
Breve esposizione della vita del sacerdote Gaetano Tomba, parroco di S. Gio. Battista de' Celestini in Bologna ... scritta dal P.D.P.V.B, Bologna, alla insegna della Volpe, 1833