Pianta in misura di un Predio posto nel comune di Castel Guelfo detto il LUOGO SCARSELLI

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Pianta in misura di un Predio posto nel comune di Castel Guelfo detto il LUOGO SCARSELLI

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Inventario
F36699
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Acquerello, inchiostro e tracce di grafite su carta. Due fogli uniti nel mezzo.
Misure foglio (in mm)
515x760
Iscrizioni
Nel cartiglio sono riportati il nome e le caratteristiche della possessione e la data di esecuzione della mappa. In basso è riportato il tipo di scala usato per realizzarla. Nell’angolo superiore destro si riconosce il n. X.
Nel bordo inferiore, a destra, si leggono le firme dei periti.
Notizie storico critiche
Le mappe agricole costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti, vennero introdotte riforme di stampo protocapitalista che portarono a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri iniziarono ad essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Da questa consapevolezza ebbe origine la necessità di averne una conoscenza più approfondita da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiesero sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e cominciarono a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore ebbe grande evoluzione e divenne di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, si trasformò in un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - poteva essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse dovevano essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. Uno dei periti che firmano questa mappa e, più precisamente, Antonio Conti è noto per aver eseguito -nel 1756- il rilievo dell’ultima cerchia di mura di Bologna su commissione dell’Assunteria di Munizione.