Pianta prospettica

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Pianta prospettica

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Inventario
F31449
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Valegio Francesco
Disegnatore
Valegio Francesco
Luogo e anno di edizione
fine XVI sec.
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
127 x 205
Misure immagine (in mm)
80 x 123
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La pianta proviene dal testo di Francesco Valegio: Raccolta di le più illustri et famose città di tutto il mondo, Venezia.
La Raccolta di le piu illustri et famose città di tutto il mondo, edita da Francesco Valegio a Venezia verso la fine del 500, comprende circa 322 piante e vedute delle principali città del mondo conosciuto. Di questo volume si conservano diversi esemplari, tutti con numero variabile di incisioni e tutti privi di un indice a stampa. Inoltre gran parte delle tavole contenute nella raccolta del Valegio furono inserite nella Nuova raccolta di tutte le più illustri et famose città di tutto il mondo curata da Donato Rasciotti ed edita alla fine del sedicesimo secolo. Tuttavia è persino incerto quale delle due raccolte venne per prima alla luce ed ignote sono le datazioni di tutte le tirature conosciute. Francesco Valegio nasce a Bologna circa nel 1560, anche se alcuni studiosi gli accreditano un’origine veronese; la sua attività di incisore ed editore calcografo si svolge tutta a Venezia, spesso in associazione con altri stampatori. Le tavole che compaiono nelle Raccolta, che senza dubbio possiamo considerare come la sua operà più importante, sono tutte prive di data, ad eccezione di quelle di Algeri, Costantinopoli e Rodi, firmate da Martino Rota, che recano la data 1572. Le piante e le vedute firmate dal Rota, incisore nativo di Sebenico attivo a Venezia fino al 1573, costituiscono senza dubbio il nucleo più antico dell’opera e fanno ritenere che questa sia stata un progetto editoriale iniziato proprio dall’incisore dalmata. La presenza di questa tavole aveva portato in un primo momento a datare l’opera al 1579, data che sembra tuttavia molto improbabile. Molte delle immagini riprendono modelli figurativi apparsi nei primi volumi del Civitates Orbis Terrarum editi tra il 1572 ed il 1588 (e successivamente ristampati sino al 1617) dai cartografi Georg Braun e Franz Hogenberg. E’ pertanto molto più plausibile che il Valegio iniziò verso il 1580 ad osservare le tavole incise da Martino Rota, per poi ampliare e pubblicare la raccolta, nell’ultimo ventennio del secolo.
Bibliografia
A. Brighetti, Bologna nelle sue stampe, Bologna 1979, p. 13