Pietà o Il Cristo di Caprarola

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Pietà o Il Cristo di Caprarola

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Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Annibale
Disegnatore
Carracci Annibale
Luogo e anno di edizione
dopo 1597
Tecnica e supporto
Acquaforte bulino e puntasecca
Misure foglio (in mm)
131 x 164
Misure immagine (in mm)
122 x 160
Iscrizioni incise
CRb 4720 verso: a sinistra marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno 259 Ca cancellato marca di vendita? Rapilly , Paris/numeri vari a matita 381,
Notizie storico critiche
La più nota tra le incisioni di Annibale Carracci fu realizzata dopo alcuni anni di inattività come incisore, in un momento in cui l'artista si trovava già a Roma al servizio della famiglia Farnese per realizzare la decorazione del camerino del Palazzo. E' probabile che, in previsione della decorazione della Galleria Farnese, Annibale venisse mandato a Caprarola per studiare la sala dei Fasti Farnesiani affrescata da Taddeo Zuccari questo potrebbe secondo De Grazia spiegare la presenza sul secondo stato dell'incisione dell'indicazione "Caprarola". Il tema della Pietà fu molto caro ad Annibale che lo affrontò in vari periodi della sua carriera con sempre nuovo slancio ed inventiva in dipinti (Londra National Gallery, Vienna Kunsthistroisches Museum) disegni ed incisioni, ponendo sempre particolare attenzione alla resa delle espressioni e degli stati d'animo. L'incisione all'acquaforte presenta sullo sfondo un cielo cupo il cui effetto minaccioso è intensificato dall'uso di molteplici segni verticali, probabilmente causato dal deterioramento della vernice all'acquaforte, un difetto che Annibale seppe comunque sfruttare per ottenere un effetto di maggiore drammaticità. Contribuisce a tale effetto anche la punta secca, uno strumento più sottile per i segni più delicati, che Annibale utilizzò solo in questa occasione. La punta secca è una tecnica che si diffonde maggiormente nel seicento, Agostino non la utilizzerà mai mentre Ludovico la utilizza solo nella Madonna col Bambino e san Giovanni Battista del 1604, in precedenza il Parmigianino era stato uno dei massimi interpreti italiani di questa tecnica. Come sottolineato da De Grazia, la composizione di Annibale deriva dalla Pietà del Correggio oggi alla Pinacoteca Nazionale di Parma, analoghe sono le figure come pure la profonda caratterizzazione psicologica che le pervade. Tra i numerosi disegni legati al tema della Pietà eseguiti da Annibale Carracci lo studio di Pietà conservato al Louvre (Parigi, Louvre, Inv. 7162, mm. 186 x 256, penna e inchiostro bruno su tracce di matita nera) pur non essendo direttamente preparatorio è certamente il più vicino all'incisione, assieme ad un disegno di Santa conservato ad Oxford (Oxford Ashmolean Museum, Inv. 161, mm. 224 x 154, penna e inchiostro bruno) la cui tecnica e posizione della donna fanno ipotizzare si tratti di un primo pensiero per una delle pie donne. La Bhon ritiene che il disegno di Parigi sia da mettersi in relazione piuttosto che con l'incisione con un tabernacolo portatile di Annibale Carracci conservato presso la Galleria Nazionale di Roma che già Posner aveva connesso con il disegno del Louvre (D. Posner, Annibale Carracci. A study in the reform of italian painting around 1590, 2 voll. Londra New York 1971, vol. II, p.54, n. 123S). Bhon ha sottolineato inoltre una stringente analogia col disegno di Deposizione conservato alla Biblioteca Ambrosiana (Milano, Biblioteca ambrosiana, Codice Resta 205, p. 192, mm 160 x 193, penna e inchiostro bruno con rialzi di biacca) tradizionalmente attribuito ad Agostino, ma che secondo la studiosa potrebbe spettare anche spettare ad Annibale. Il disegno dell'Ambrosiana per il quale a mio avviso è preferibile confermare la tradizionale attribuzione ad Agostino, realizzato probabilmente attorno al 1580, può avere in qualche modo ispirato Annibale anche se il rapporto più stringente è quello col dipinto del Correggio. Dal catalogo Fasella risulta che l'incisione era valutata £100. Questo esemplare è un quinto stato dell'incisione carraccesca , rispetto allo stato precedente dopo Caracius è stata aggiunta in alto la scritta: in. STATI: S1. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. in basso sulla roccia a destra: 1597 (il 7 rovesciato) (Londra, Washington). S2. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. La scritta in basso sulla roccia a destra: 1597 è stata abrasa e sostituita da : Caprarola '. 1597 (Amburgo, Boston , Brema, Washington) S3. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. La scritta in basso è stata sostituita da: Caprarolae (Monaco, Vienna). S4. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. E' stata aggiunta la scritta: Annibal Caracius fe. (Berlino, Parma 2495). S5. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. Dopo Caracius è stata aggiunta la scritta:in.(Amburgo, Baltimora, Bassano, Bologna PN 24821, FCRB 4720, Brema, Cambridge Uk. Chatsworth, Dresda, e altri) S6. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. E' stata aggiunta in basso a a destra la scritta: Nico van Aelst for. (Berlino, Bologna PN 2052, Boston, Cambridge MA, Firenze, Londra, Milano, Parigi, Parma 2496, e altri) Nicolas Van Aelst fu stampatore attivo a Bruxelles e Roma con bottega in via della Pace dal 1582 al 1613. Nel 1606 l'editore acquista opere di nnibale che mette in stampa a partire da quel decennio S7. Acquaforte, Bulino e punta secca. mm 123 x 160. L'indicazione dello stampatore è stata cancellata e rimpiazzata da : Vincenzo Cenci Romae for. Molto debole (Berlino, Bologna FCRB 4719, 4721, Boston, Colonia, Milano, Parma 2497, Roma, Stoccarda, Venezia). Vincenzo Cenci fu stampatore attivo a Roma vicino alla Dogana, noto con i marchi d'impresa "alle tre Giglie? Foglie) de' oro" e "alli tre Giglio d'Oro" acquistò le lastre di Nicolas van Aelst morto nel 1613. Il rame è menzionato alla data 1806 in possesso di Carlo Del Majno, negoziante milanese attivo col cognato Giuseppe Storck anch'egli ragguardevole collezionista di disegni e incisioni. Nel 1821 è menzionata , assieme ad alte di Annibale Carracci tra l'eccezionale patrimonio di rami di intagliatori della ditta Pietro e Giuseppe Vallardi. COPIE: C1. Anonimo inizi del XVII secolo. Bulino in controparte. mm 124 x 163 (latra). In basso a sinistra. Annib. Carracius inv. (Berlino, Brema, Dresda, New York, San Francisco. C2. Anonimo. Bulino in controparte. mm 126 x 159 (foglio). Un visetto coi baffi compare sul legno alla base della croce in fondo a destra. (Bologna FCRB 4724, New York) C3. Agostino Carracci. Incisione a bulino. mm 122 x 160 (lastra). C4. Anonimo. Incisione a bulino 123 x 161 (disegno). In basso a sinistra sulla roccia 1599. Una controprova di questa incisione è a Bologna (PN 2051) fu erroneamente citata da De Grazia come C94 (Bologna PN 2054, Milano) C5. Wolfgang Kilian (1581 - 1662) Incisione a bulino in cotroparte. mm 137 x 160 (foglio). In fondo al margine: Wolf Kilian fecit Sadeler excud; in basso lungo il margine Cernis ut hic icaccant Jesusque, Parensq, Clrusg (?)/Sic decus omni Soli, Sole cadonti, cadi. (Bassano, Bologna FCRB 4722, New York, Parma). Justus Sadeler (1580 - 1620) C6. S1. Anonimo, Incisione a bulino, mm 125 x 159 (Vienna) C6. S2. Anonimo, Incisione a bulino, mm 125 x 159. In basso al centro Carac.s Inventor. (Parigi) C6. S3. Anonimo, Incisione a bulino, mm 125 x 159. Aggiunto in basso a destra: alla Pace Gio Iacomo Rossi forma in Roma 1649. La lastra è conservata alla calcografia Nazionale (Bologna FCRB 4717, 4718, Parigi, Roma) C7. Anonimo. Incisione a bulino, mm 124 x 159. In basso a sinitra: Annibal (Vienna) C8. S1. Anonimo. Acquaforte e bulino in controparte. mm 122 x 158 (cornice). In basso a destra. Annibal Caracius inven. Caprarolae. (Dresda, Vienna) C8. S2. Anonimo. Acquaforte e bulino in controparte. mm 122 x 158 (cornice). In basso a destra. Annibal Caracius inven. Caprarolae. affianco è aggiunta: P.v.d. Berge exc. Peter van der Berge visse ad Amsterdam , Amburgo e in Francia alla fine del XVII secolo (Berlino) C9. Francesco Vinandi. Incisione a bulino in controparte. mm 118 x 159 (cornice). in basso a sinistra: franc.co Vinandi fe. Vinandi visse a Firenze nel XVII I(Parigi, Parma 2499) C10. Anonimo. Acquaforte in controparte. mm 124 x 160 (cornice) In basso a sinistra 1640. (Bologna FCRB 4723, Parma 2500) C11. Anonimo (XVII-XVIII). Acquaforte in controparte. mm 151 x 180 (cornice). (Parma 2501 Unica prova nota, forse prova di stato) C12. Anonimo. Acquaforte in controparte. mm 123 x 160. (Parigi, Vienna) Tra queste copie Bohn repertoriò anche la stampa FCRB 4724 che invece è una C2 C13. Anonimo. Acquaforte e bulino in controparte. mm 123 x 158 (cornice), in basso a destra vicino al margine : Annibal Caracius inven. Caprarolae Koeling: exc: Delft. Il poco conosciuto S. Kloeting lavorò a Delft durante il XVII secolo (Chatsworth, Colonia) C14. Anonimo. Sotto le gambe di Cristo è scritto: Carrac. Inventor. Copia descritta dallo Zani ma non reperita da Bohn C15. Anonimo. Sul margine: Carache Inv. Le Blond exc. Potre fecit. Copia descritta dallo Zani ma non reperita da Bohn C16. Anonimo. Sotto il piede della Vergine è scritto: 1638 (il 6 e il 3 rovesciati). HL (rovesciate). Copia descritta da Zani non reperita da Bohn.
Bibliografia
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Note
non leggibile