Pio IX incorona l'immagine della Vergine di San Luca
Pio IX incorona l'immagine della Vergine di San Luca
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
70,5x84,5
Notizie storico critiche
La cerimonia rappresentata ebbe luogo il 10 giugno 1857 in San Pietro. La composizione, fissa e irrigidita, è caratteristica del Nucci. Interessante la rappresentazione degli arazzi del Mengs, riprodotti a Roma da Pietro Ferloni e donati da Benedetto XIV (Prospero Lambertini) alla sua città natale.
Sante Nucci frequentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo di G. Stagni e C. Alberi. In forme accademiche neosecentesche realizzò diverse opere a fresco nella sua città: negli anni '40 prese parte alla decorazione della chiesa dei Cappuccini e nel 1851 dipinse i Santi Pietro e Paolo nella chiesa di Santa Maria della Carità. Nel 1856, in collaborazione con A. Besteghi, decorò l’atrio del nuovo teatro di Rimini. Da questo momento integrò la sua attività di decoratore con la realizzazione di pale d’altare e di opere a carattere profano, alcune delle quali furono presentate alle esposizioni bolognesi (1852, Socrate in atto di bere la cicuta; 1867, L'amor coniugale, coll. privata). Fu anche ritrattista (Ritratto di Giuseppe Mazzini, 1874, Bologna, Museo Civico del Risorgimento) e si misurò con temi di vita contemporanea (Mostra personale nel negozio Capucci, Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna). I disegni appartenenti alle nostre collezioni rivelano un'aspetto ancora inedito dell'artista: noto ad oggi solo come pittore e decoratore, egli progettò anche sculture, monumenti ed edifici, con un approccio totale all'arte, tipica di molti artisti del suo tempo. Dalle iscrizioni apposte su molti dei fogli si desume inoltre che egli partecipò a concorsi locali e nazionali con progetti nei quali emerge il forte sapore decorativo e scenografico tipico della scuola bolognese.
Sante Nucci frequentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo di G. Stagni e C. Alberi. In forme accademiche neosecentesche realizzò diverse opere a fresco nella sua città: negli anni '40 prese parte alla decorazione della chiesa dei Cappuccini e nel 1851 dipinse i Santi Pietro e Paolo nella chiesa di Santa Maria della Carità. Nel 1856, in collaborazione con A. Besteghi, decorò l’atrio del nuovo teatro di Rimini. Da questo momento integrò la sua attività di decoratore con la realizzazione di pale d’altare e di opere a carattere profano, alcune delle quali furono presentate alle esposizioni bolognesi (1852, Socrate in atto di bere la cicuta; 1867, L'amor coniugale, coll. privata). Fu anche ritrattista (Ritratto di Giuseppe Mazzini, 1874, Bologna, Museo Civico del Risorgimento) e si misurò con temi di vita contemporanea (Mostra personale nel negozio Capucci, Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna). I disegni appartenenti alle nostre collezioni rivelano un'aspetto ancora inedito dell'artista: noto ad oggi solo come pittore e decoratore, egli progettò anche sculture, monumenti ed edifici, con un approccio totale all'arte, tipica di molti artisti del suo tempo. Dalle iscrizioni apposte su molti dei fogli si desume inoltre che egli partecipò a concorsi locali e nazionali con progetti nei quali emerge il forte sapore decorativo e scenografico tipico della scuola bolognese.
Soggetto o iconografia
Al centro vi è il Pontefice in atto di incoronare la Madonna di San Luca collocata sull'altare di S. Pietro. Prelati e diaconi sono inginocchiati sui gradini. In fondo sulle colonne arazzi del Mengs.
Bibliografia
F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio in Bologna - I DIPINTI, Bologna, 1972, p. 421; R. Martorelli, in: A. Berselli, A. Varni (a cura di), Storia di Bologna IV - Bologna in età contemporanea, Bologna 2011, p. 890.