Presunto autoritratto di Annibale Carracci

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Presunto autoritratto di Annibale Carracci

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Inventario
7929
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Annibale (?)
Disegnatore
Anonimo
Luogo e anno di edizione
Roma 1753
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
425 x 297
Misure battuta (in mm)
278 x 184
Misure immagine (in mm)
219 x 164
Notizie storico critiche
Molte sono le stampe sei e settecentesche che ritraggono il volto di Annibale Carracci o quello presunto tale. Due sono le effigi di Annibale più sicure in quanto trasmesseci da autori di stampe seicentesche, dunque temporalmente più vicini ad Annibale: quella di Algardi incisa da Simon Guillain e pubblicata nel 1646 come antiporta delle Arti a Bologna e quella di Aubert Clowet, pubblicata nel 1672, che si differenziano solo per impostazione ed età del personaggio ritratto, Guillain ritrae un uomo anziano al termine dei suoi anni, Clowet ritrae Annibale giovane probabilmente appena giunto a Roma. E' probabile che entrambe le incisioni derivino da dipinti o autoritratti realizzati dallo stesso Annibale, uno è l'Autoritratto su cavalletto conosciuto in due versioni, l'una all'Ermitage, l'altra agli Uffizi. Mentre il modello di quella di Clowet non è noto. A queste si aggiunge il ritratto eseguito da Bernardino Curti con l'effigie inserita in un ovale derivante dall'Autoritratto con cappello conservato nella Galleria Nazionale di Parma e datato 1593. Questa effigie di Annibale,che ebbe grande successo nel Settecento, e venne ripetuta almeno da una decina di incisori, deriva dal presunto Autoritratto n. 1803 degli Uffizi un tempo attribuito a Carracci, poi riferito ad anonimo di ambito veneto e raffigurante in realtà il volto di Antonio Vassilacchi detto l'Aliense. Questo esemplare fu pubblicato nel 1753 in testa al volume di Carlo Cesi: Aedium Farnesianrum Tabulae ab Anibale Caraccio depictae a Carolo Caesio aeri insculptae atque a Lucio Philarchaeo explicationibus illustratae