Professione di obbedienza, povertà e castità, e clausura (...)da Suor Maria Luigi Rosa Teresa Chiari

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Professione di obbedienza, povertà e castità, e clausura (...)da Suor Maria Luigi Rosa Teresa Chiari

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Inventario
F36470
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
penna e acquerelli su pergamena
Misure foglio (in mm)
310x405
Iscrizioni
La professione reca la firma autografa di suor Maria Luigia. Sul verso, a matita “R. 100 / Ranuzzi” e “686-XV / 100”.
Notizie storico critiche
Era d’uso fra le famiglie nobili o abbienti che vedevano entrare in monastero una delle loro figlie commissionare una pergamena o un libretto di componimenti poetici che celebrasse l’evento. La monacazione (rito con cui viene dato l'abito monastico a chi sta per consacrarsi a Dio entrando in un ordine religioso) doveva infatti rivestire il giusto riscontro che la famiglia stessa meritava per il suo nome o per il suo censo. Quasi sempre le monacande non sceglievano liberamente di entrare in convento e allora, a maggior ragione, i festeggiamenti dovevano essere eclatanti per cercare di gratificarle in qualche modo. Il disegno è semplice ed efficace. Al centro vi sono la Vergine con Gesù appena spirato. Alla loro destra, Sant’Antonio e San Francesco; alla loro sinistra Santa Chiara, San Rocco e un Santo vescovo. Tutto intorno numerosi simboli della passione di Cristo. Sullo sfondo, una città murata. L'antico monastero dei Santi Ludovico e Alessio si trovava in via del Pratello, nei locali oggi occupati dal carcere minorile. La comunità che lo abitava era formata da suore clarisse francescane, il cui ordine era stato fondato a Bologna da Ghisella Galluzzi nel 1342. All'interno del complesso esistevano anche due chiese: una interna e l'altra esterna, unite tra loro. Chiese e convento furono soppressi nel 1798 e gli edifici vennero posti in vendita. Attualmente sopravvive il campanile del secolo XIV-XV.