Progetto della facciata di San Petronio
Progetto della facciata di San Petronio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Franceschetti Carlo, Gallo Giuseppe
Disegnatore
Franceschetti Carlo, Gallo Giuseppe
Luogo e anno di edizione
1887 ca.
Tecnica e supporto
liotgrafia
Misure foglio (in mm)
465x344
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Nel 1887 venne bandito un concorso artistico internazionale per il completamento della facciata della basilica di S. Petronio, il tema del compimento essendo stato imposto dalla Commissione permanente di belle arti di Roma. Tutti i progetti presentati furono considerati mediocri; e, come si desume dalla relazione scritta da Federico Berchet per la commissione giudicatrice, non fu assegnato alcun primo premio. Furono invece dati due premi di incoraggiamento, uno a Giuseppe Ceri, progetto n. 5, e l'altro a Collamarini, progetto n. 15. Il progetto di Collamarini, dal motto "O qui adspicis benevolus esto", proponeva un disegno improntato ad una scolastica manipolazione di motivi architettonici del Trecento.
L'iniziativa per il concorso petroniano aveva nel frattempo scatenato una vivace polemica che assumeva ben presto i toni di una contrapposizione politica fra "antimassonici", favorevoli, e "anticlericali", contrari. Fra gli altri si contrapponevano da un lato, il Comitato per Bologna storica e artistica, ovviamente A. Rubbiani, e poi A. Gatti ed altri, e dall'altro nomi celebri come G. Carducci, bersagliato dai clericali, e C. Ricci. Giuseppe Sacconi col suo parere contrario rafforzava le file degli oppositori al concorso. Sidney Colvins, allora direttore del British Museum di Londra, in visita a Bologna e richiesto di una opinione, ebbe a dire: "Spero che non rovineranno S. Petronio con una facciata come pur troppo hanno fatto altrove per altri monumenti" (Gazzetta dell'Emilia, 5 nov. 1887).
I venti progetti furono esposti a partire dal 4 ottobre di quell'anno nell'aula magna dell'Accademia di belle arti. Critiche molto taglienti all'iniziativa furono fatte da C. Ricci (Uno,due e... tre!, in Fanfulla, 18-19 ott. 1887).
Il concorso comunque non ebbe seguito.
Questa riproduzione e le due seguenti potrebbero provenire anche da un qualche volume relativo alla Prima esposizione italiana d'architettura tenutasi a Torio nel 1890.
Notizie tratte da: http://www.treccani.it/enciclopedia/edoardo-collamarini_(Dizionario-Biografico/
L'iniziativa per il concorso petroniano aveva nel frattempo scatenato una vivace polemica che assumeva ben presto i toni di una contrapposizione politica fra "antimassonici", favorevoli, e "anticlericali", contrari. Fra gli altri si contrapponevano da un lato, il Comitato per Bologna storica e artistica, ovviamente A. Rubbiani, e poi A. Gatti ed altri, e dall'altro nomi celebri come G. Carducci, bersagliato dai clericali, e C. Ricci. Giuseppe Sacconi col suo parere contrario rafforzava le file degli oppositori al concorso. Sidney Colvins, allora direttore del British Museum di Londra, in visita a Bologna e richiesto di una opinione, ebbe a dire: "Spero che non rovineranno S. Petronio con una facciata come pur troppo hanno fatto altrove per altri monumenti" (Gazzetta dell'Emilia, 5 nov. 1887).
I venti progetti furono esposti a partire dal 4 ottobre di quell'anno nell'aula magna dell'Accademia di belle arti. Critiche molto taglienti all'iniziativa furono fatte da C. Ricci (Uno,due e... tre!, in Fanfulla, 18-19 ott. 1887).
Il concorso comunque non ebbe seguito.
Questa riproduzione e le due seguenti potrebbero provenire anche da un qualche volume relativo alla Prima esposizione italiana d'architettura tenutasi a Torio nel 1890.
Notizie tratte da: http://www.treccani.it/enciclopedia/edoardo-collamarini_(Dizionario-Biografico/