Progetto della facciata nuovamente eretta in Bologna della Porta di Strada Maggiore

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Progetto della facciata nuovamente eretta in Bologna della Porta di Strada Maggiore

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Inventario
F34705
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Ferri Angelo (notizie 1760 - 1811)
Luogo e anno di edizione
Bologna
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
584 x 380
Notizie storico critiche
L'esemplare fa parte di un volume composto da una miscellanea di 131 incisioni rilegate assieme, verosimilmente nel XIX secolo. Le stampe in esso contenute rappresentano mappe, palazzi, chiese, opere scultoree e porte di Bologna e sono datate tra il XVI e il XVIII secolo e realizzate da artisti più o meno noti. Il volume venne acquistato da Alfredo Baruffi nel gennaio del 1939 presso l’antiquario Ernesto Martelli (già direttore della cessata libreria antiquaria Zanichelli in via Santo Stefano 43).
L'elegante porta in stile settecentesco, oggi non più visibile in tale forma, fu edificata nel 1770 da Gian Giacomo Dotti sull'originale risalente al XIII secolo poi fortificata con una rocca nel 1507. Questa porta era considerata la più importante dell'intera cerchia cittadina, poichè si trova sul tracciato dell'antichissima via Emilia ed attraverso di essa passava tutto il traffico diretto a Roma e viceversa. Nel 1903, a seguito della sciagurata politica di demolizione delle mura e di alcune porte, anche questa venne atterrata. Sparì così la splendida mole della costruzione settecentesca. Tuttavia, comparse tra le macerie le antiche vestigia della porta duecentesca, dopo un'aspra battaglia civica, fu deciso un restauro che sarebbe stato diretto da Alfonso Rubbiani. Nel 1909 fu dunque "ricostruito" quello che doveva essere il primitivo volto dell'edificio. Della porta settecentesca si conserva una cartolina originale (in collezione Brighetti.
L'incisione è attribuita a Angelo Ferri in base all'analogia con il prospetto esterno della medesima porta recante la sottoscrizione del Ferri. Di questo incisore, attivo a Bologna nella seconda metà del XVIII secolo non si hanno notizie anagrafiche. Il suo biografo (Oretti, ms. B. 133) dà su di lui scarni elementi, limitando il ricordo al talento dimostrato al tempo del tirocinio presso l'Accademia Clementina di pittura, scultura e architettura di Bologna, presumibilmente la sua città natale. Fu allievo di Ercole Lelli e studiò, come afferma l'Oretti, accanto ai fratelli Gandolfi, con i quali condivise alcune significative esperienze di lavoro. Modesto disegnatore Ferri si dimostrò invece dotato incisore, se meritò di essere accolto tra gli accademici effettivi della Clementina nella classe degli intagliatori nel 1779.