Progetto già ideato per la facciata della chiesa di Santa Lucia in Bologna

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Progetto già ideato per la facciata della chiesa di Santa Lucia in Bologna

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Inventario
M12394
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Inventore
Vannini Vincenzo (Bologna 1791 – 1873)
Disegnatore
Zanotti C.
Luogo e anno di edizione
Bologna, XIX sec.
Tecnica e supporto
Litografia
Misure foglio (in mm)
610x427
Iscrizioni incise
PROGETTO GIA' IDEATO PER LA FACCIATA DELLA CHIESA DI S. LUCIA IN BOLOGNA/all'eminentissimo Signore Luigi Vannicelli Casoni/ il signor Cardinal Legato di Bologna/il dottore Vincenzo Vannini Ingegnere Architetto
Notizie storico critiche
Architetto e ingegnere di origine bolognese, Vannini studia sia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sia presso l’Università ove studia matematica . I suoi primi lavori documentati dalle fonti sono progetti per monumenti funerari eseguiti nel camposanto bolognese, la Certosa. Praticamente tutti gli scultori e plasticatori bolognesi dell'epoca hanno lavorato sotto la sua direzione. Unico grande assente tra gli artisti attivi in Certosa è Giacomo De Maria. Al 1817-19 risale il primo progetto per un edificio sacro. A lui viene infatti richiesto l'ammodernamento della chiesa di S. Ruffillo. L'edificio viene completamente ricostruito ad esclusione del campanile e della facciata, lasciata al suo aspetto settecentesco e completata solo nel 1956. Il suo intervento successivo è il totale rifacimento della quattrocentesca chiesa di S. Paolo in Monte, sul colle dell’Osservanza, riedificata “sui fondamenti dell’antica”. La chiesa venne consacrata nel 1828 dopo due anni di lavori e il Bianconi nella sua Guida ne dà un’accorata ed entusiastica descrizione: “L’architetto ha voluto in questa sua opera imitare le Basiliche degli antichi, ornando ancora il prospetto di un antitempio, e di due laterali alla maniera di Palladio, e ne ha conseguito approvazione”. Qui l'architetto innalzò l'edificio utilizzando le strutture di quella più antica, di cui erano rimaste solo le fondamenta. Bisogna ricordare che il resto dell'edificio era già stato demolito dal conte Aldini per utilizzarlo come materiale edile utile all'erezione della vicina Villa dell'Osservanza, progettata da Giuseppe Nadi. Attivo anche come restauratore, Vannini dirige in S. Domenico i lavori di restauro della cappella interna dei Congregati de’ Santissimi nomi di Gesù e Maria. Nel 1835 si occupa di restaurare l’intera chiesa di S. Maria Maddalena di strada San Donato. Vannini aggiorna l'edificio barocco al gusto neoclassico senza stravolgerne la struttura architettonica, adegua gli elementi decorativi in stucco e marmo, regola la luce attraverso nuove finestre. Infine semplifica il portico di accesso che dà sulla strada, proprio come oggi si vede. Un completo rinnovamento 'moderno' gli viene commissionato nel 1838 per la chiesa di S. Gregorio e Siro.
Il catalogo di opere ad oggi attribuibile al Vannini si chiude precocemente, nel 1843, con il completamento della chiesa di S. Lucia, ora Aula Magna dell'Università bolognese. Anche qui gli viene chiesto di terminare un edificio parzialmente edificato e terminato solo per l'aula principale nel 1659. Il primo progetto, datato 1835, prevedeva un integrale intervento su tutta la struttura e un completamento fino alle strutture absidali seicentesche. Purtroppo le ristrettezze economiche consentirono di realizzare un edificio più corto e con una nuova abside. E' per questo motivo che oggi, curiosamente, dietro l'abside del Vannini se ne trova un'altra, recuperata negli anni '80 del XX secolo in aula didattica.
Notizie tratte da: Roberto Martorelli in
https://www.storiaememoriadibologna.it/vannini-vincenzo-481238-persona