Progetto per cappella con altare e gruppo scultoreo

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Progetto per cappella con altare e gruppo scultoreo

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Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
penna e acquerello con tracce di matita nera su carta
Misure foglio (in mm)
298x200
Iscrizioni
sul fondo compare una scala di misure (piedi bolognesi?). Nel bordo inferiore, a matita, è scritto: “di Onofrio Zanotti mio bisnonno / marito di Clementina Gandolfi / ing. Vittorio Zanotti”. Sul verso è scritto a penna: “di Onofrio Zanotti”.
Notizie storico critiche
Il disegno fu donato insieme ad altri alle collezioni CARISBO dal comm. Dott. Ing. Vittorio Zanotti alla fine degli anni Settanta del Novecento. Questa notizia si deduce dalla busta nella quale erano contenuti, indirizzata ad Angelo Senin, allora presidente della banca. Onofrio Zanotti fu ornatista. Il suo apprendistato si svolse sotto la guida di Giuseppe Fancelli e di Gaetano Caponeri. Studiò all'Accademia di Belle Arti, nel 1814, fu al fianco di Antonio Basoli come collaboratore nelle numerose commissioni che questi andava eseguendo a Bologna. Tra il 1822 e il 1828 collaborò col Caponeri alla decorazione del Palazzo Arcivescovile. Successivamente fu attivo in Palazzo Salina, in palazzo Caprara, in Palazzo Spada. Tra le tante opere lasciateci in edifici privati, pubblici e religiosi bolognesi, decisamente degna di nota è la prospettiva illusionistica all’interno della Sala del Consiglio in Palazzo Malvezzi. E' citato dal Bianconi tra gli artisti attivi nel cantiere di palazzo Davia. Alla Certosa, è documentato nell'esecuzione di quattro monumenti eseguiti tra il 1815 e il 1825. Oltre a quello per Angela Arfelli, quello per Giuseppe Untersteiner (1825 ca), perduto, per Giovanni Guidi, eseguito con Gaetano Caponeri nel 1818. Nello stesso anno interviene per le parti dipinte della tomba Tomasoli.