Prospetto della Porta Pia detta Sant’Isaia

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Prospetto della Porta Pia detta Sant’Isaia

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Notizie storico artistiche

Datazione
Inventore
Landi Giuseppe Antonio (Bologna 1713 - Murutucu, Brasile 1791)
Tecnica e supporto
acquaforte
Misure foglio (in mm)
263x183
Iscrizioni incise
In basso Prospetto della Porta Pia detta di S. Isaia dalla parte di Dentro. Sotto è riportata la scala di Piedi di Bologna.
Marche e altre note manoscritte
In alto si legge il numero a matita”26”. Sul verso è scritto, sempre a matita: “dal vol. Raccolta di alcune / facciate di Palazzi e Cortili de’/ più riguardevoli di Bologna / Ant. Landi inv. del. Et in. / incisione n. 26”
Notizie storico critiche
Landi nacque a Bologna il 30 ottobre 1713 da Carlo Antonio Landi, dottore in Filosofia e Medicina e docente di Logica e Filosofia all´Università, e da Antonia Maria Teresa Guglielmini. A partire dal 1730 frequenta l’Istituto delle Scienze e delle Arti di Bologna. Allievo prediletto di Fernando Galli Bibiena, che nel 1738 avanza la proposta di aggregarlo tra gli Accademici del Numero, i quaranta maestri che guidavano l’Accademia Clementina. L’ attività di Landi è vasta e molteplice. Bologna era in quel tempo la capitale della pittura illusionistica d’architettura. L’accademico Marcello Oretti alla fine del Settecento ricorda che Giuseppe Antonio Landi: “Intagliò in rame cioè un libro col titolo, Raccolta di alcune facciate di Palazzi, e Cortili dei più riguardevoli di Bologna. In Bologna nella Stamparia di Lelio della Volpe dedicate al Signor Senatore Ascanio Orsi”. Questa è la sua prima opera realizzata probabilmente dopo il 1743 poiché nelle avvertenze ai lettori, rende omaggio alla memoria del suo maestro Ferdinando Bibiena, morto a quella data. Anche la nota dell’Assunteria dell’Istituto di Scienze e Arti, datata 1747, per la nomina di Landi tra gli accademici del numero riporta come: “Questo è disegnatore d’Architettura et architetto, et ha posto alle stampe pochi anni fa disegni d’architettura molto esatti…”. In effetti Landi sarà conosciuto a Bologna piuttosto nella sua qualità di disegnatore che di architetto ed è nelle prime funzioni che viene reclutato per la spedizione nella colonia del Brasile. Le parole di Giampietro Zanotti, biografo degli accademici, elogiano le sue abilità “..che egregiamente disegna e che può chiamarsi il diletto suo…”.
Bibliografia
M. Oretti, Pittori Bolognesi. Notizie de’ professori del disegno cioè pittori, scultori e architetti bolognesi e de’ forestieri di sua scuola raccolte e in più tomi divise, BCAB, Sez. Manoscritti e rari, Ms. B 132, vol. 10, pp. 122- 123;
Edifici bolognesi del Cinque-Seicento: dalla raccolta di alcune facciate di palazzi e cortili de più riguardevoli di Bologna, [Giuseppe Antonio Landi], a cura di Giancarlo Roversi, Bologna, Banca Cooperativa di Bologna, 1979;
C. Bersani, V. Roncuzzi, Bologna nei libri d’arte dei secoli XVI-XIX, Bologna 2004, p. 67