Ritratto del Dott. Giuseppe Mazzacorati
Ritratto del Dott. Giuseppe Mazzacorati
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Firma
Firmato e datato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
89x66
Iscrizioni
nell’angolo a sinistra in basso “Cl:e Albéri / fece 1838”; sul biglietto nella mano sinistra “Dott. Giuseppe Mazzacorati”
Notizie storico critiche
Figlio del pittore Francesco Albéri, professore all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Clemente Albéri si formò nello studio della tradizione classica. Si applicò in più occasioni all’esecuzione di copie dei dipinti d’altare asportati negli anni dell’occupazione napoleonica. Praticò la pittura di storia, ma si affermò soprattutto come ritrattista (si ricordano, tra i numerosi, il ritratto di papa Pio VIII delle Collezioni comunali d’arte di Bologna, 1829-1830, e il ritratto di Teresa Gavaruzzi della Galleria d’Arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, 1836).
Giuseppe Gaetano Mazzacorati fu personaggio di punta nella vita culturale, scientifica e finanziaria della città di Bologna. Scoprì presto un animo liberale che mise in guardia la polizia pontificia, tanto da finire, insieme al padre, nel ‘Libro nero’ delle persone sospette che si erano compromesse nei moti rivoluzionari del 1831: “Mazzacurati dr. Giuseppe, d’anni 30, di Bologna, possidente. Si pronunciò molto trasportato pel liberalismo… Istigò al partito rivoluzionario, disse infamità contro il Governo, e si dichiarò uno dei nemici dei preti. Ora apparisce moderato, ma non lo è”.
Latifondista, applicò le moderne tecnologie alla produzione agricola e fu il principale promotore della Banca italiana agricola-commerciale nata a Bologna nel 1867. Le cronache di Bologna ne ricordano il servizio prestato nel 1860 a Vittorio Emanuele II in visita a Bologna: il marchese ebbe l’onore di accogliere il re sulla propria carrozza e di accompagnarlo dal casino Mazzacurati alla basilica di San Petronio.
Giuseppe Gaetano Mazzacorati fu personaggio di punta nella vita culturale, scientifica e finanziaria della città di Bologna. Scoprì presto un animo liberale che mise in guardia la polizia pontificia, tanto da finire, insieme al padre, nel ‘Libro nero’ delle persone sospette che si erano compromesse nei moti rivoluzionari del 1831: “Mazzacurati dr. Giuseppe, d’anni 30, di Bologna, possidente. Si pronunciò molto trasportato pel liberalismo… Istigò al partito rivoluzionario, disse infamità contro il Governo, e si dichiarò uno dei nemici dei preti. Ora apparisce moderato, ma non lo è”.
Latifondista, applicò le moderne tecnologie alla produzione agricola e fu il principale promotore della Banca italiana agricola-commerciale nata a Bologna nel 1867. Le cronache di Bologna ne ricordano il servizio prestato nel 1860 a Vittorio Emanuele II in visita a Bologna: il marchese ebbe l’onore di accogliere il re sulla propria carrozza e di accompagnarlo dal casino Mazzacurati alla basilica di San Petronio.
Soggetto o iconografia
Ritratto a mezzo busto d'uomo seduto, ripreso di 3/4. In una mano tiene una penna, nell'altro un foglietto di carta recante un'iscrizione.
Bibliografia
A. Mazza in Nuovo fregio di Gloria, Bologna 2018, pp. 68-73 (con bibl. precedente); Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di A. Mazza, Bologna 2024, p. 24;
Mostre
Nuovo fregio di gloria (Bologna, 2018); Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Bologna, 2024);