Ritratto di Antonio Matteucci
Ritratto di Antonio Matteucci
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Firma
Firmato e datato.
Tecnica e supporto
Matita nera
Misure foglio (in mm)
265x187
Iscrizioni
In alto: Matteucci Antonio; in basso: 25 Sett.e 1852 / G F
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Gaetano Guadagnini fu calcografo, allievo del Rosaspina, cui successe alla scuola di incisione. Fra la sue opere più significative si segnalano le riproduzioni di importanti opere dei maestri quali Guido Reni, Correggio, il Veronese.
L'iscrizione G F sta probabilmente per "Guadagnini fece".
L'uomo ritratto potrebbe essere l'Antonio Matteucci nato a Fermo il 15 marzo 1802 dal marchese Giulio Cesare e da Elisabetta Brancadoro. Avviato alla carriera ecclesiastica, divenne canonico della basilica di S. Pietro (1820), prelato referendario (7 maggio 1829), relatore della congregazione del Buon Governo, economo e segretario della Reverenda Fabbrica di S. Pietro, primo assessore del tribunale del governo, prelato aggiunto alla congregazione del Concilio, membro della congregazione Lauretana, prelato domestico e protonotario apostolico soprannumerario. Il 13 dic. 1852 egli fu nominato direttore generale di polizia. L’ottenimento di tale carica lo costrinse a lasciare per incompatibilità il canonicato del capitolo di S. Pietro. La figura del Matteucci è stata spesso oggetto di severe valutazioni per via della sua condotta morale: di lui si ricordano l’incontenibile debolezza per le donne e, in particolare, per la famosa amante Nina, e gli «eccessi polizieschi» manifestati persino nel controllo degli spettacoli.
L'iscrizione G F sta probabilmente per "Guadagnini fece".
L'uomo ritratto potrebbe essere l'Antonio Matteucci nato a Fermo il 15 marzo 1802 dal marchese Giulio Cesare e da Elisabetta Brancadoro. Avviato alla carriera ecclesiastica, divenne canonico della basilica di S. Pietro (1820), prelato referendario (7 maggio 1829), relatore della congregazione del Buon Governo, economo e segretario della Reverenda Fabbrica di S. Pietro, primo assessore del tribunale del governo, prelato aggiunto alla congregazione del Concilio, membro della congregazione Lauretana, prelato domestico e protonotario apostolico soprannumerario. Il 13 dic. 1852 egli fu nominato direttore generale di polizia. L’ottenimento di tale carica lo costrinse a lasciare per incompatibilità il canonicato del capitolo di S. Pietro. La figura del Matteucci è stata spesso oggetto di severe valutazioni per via della sua condotta morale: di lui si ricordano l’incontenibile debolezza per le donne e, in particolare, per la famosa amante Nina, e gli «eccessi polizieschi» manifestati persino nel controllo degli spettacoli.
Soggetto o iconografia
Ritratto a mezzo busto d'uomo ripreso di tre quarti. Il volto, sorridente, è ben dettagliato mentre il busto è solo abbozzato. Ciononostante emerge il classico abbigliamento ottocentesco.
Bibliografia
F. Varignana (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 3. dal paesaggio romantico alla veduta urbana, Bologna 1977.