Ritratto di Bartolomeo dal Monte
Ritratto di Bartolomeo dal Monte
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
matita nera su carta bianca
Misure foglio (in mm)
237x180
Iscrizioni
in basso soto il disegno in un cartiglio a penna antica: D. Bartolomeo Dalmonte dottore/di sacra teologia, e Missionario Apostolico
Notizie storico critiche
Bartolomeo Maria Dal Monte nacque a Bologna nel 1726 da genitori benestanti. Dotato di viva intelligenza, Bartolomeo fu affidato dai genitori per gli studi umanistici, al Collegio S. Lucia dei padri Gesuiti; da ciò scaturì anche la sua vocazione al sacerdozio, osteggiata però dal padre.
Ma Bartolomeo Dal Monte, dopo aver conosciuto s. Leonardo da Porto Maurizio, il francescano predicatore delle ‘missioni’ al popolo, le quaresime, gli esercizi spirituali e propagatore della pia pratica della Via Crucis, ammirato dal suo metodo, decise di dedicarsi alla predicazione e quindi scelse il sacerdozio, dopo l’ordinazione continuò i suoi studi, conseguendo la laurea in teologia il 30 dicembre 1751.Dopo i primi anni dedicati all’apprendimento dell’arte della predicazione, don Bartolomeo Maria Dal Monte intraprese una straordinaria attività missionaria, prima nelle parrocchie della diocesi di Bologna e poi in ben 62 diocesi dell’Italia Settentrionale e Centrale.
Nel 1774 a 48 anni, fu chiamato dal cardinale Vicario di Roma a predicare la solenne missione in Piazza Navona e in preparazione dell’Anno Santo 1775, il Papa Pio VI voleva trattenerlo stabilmente a Roma, ma egli rifiutò per continuare la sua missione evangelizzatrice tra il popolo delle campagne; Utilizzando i beni ereditati dal padre, fondò la “Pia Opera delle Missioni” per dare solidità e continuità alle Missioni al popolo, avvalendosi di sensibili e intelligenti collaboratori.Creò delle strutture adatte per la formazione dei suoi collaboratori, dedicando loro interessanti scritti spirituali, redatti personalmente. Tra questi scritti va segnalata l’operetta: “Gesù al cuore del sacerdote secolare e regolare, ovvero considerazioni ecclesiastiche per ogni giorno del mese”, edita a Roma nel 1775 e in vari anni successivi, fino all’edizione della Tipografia Vaticana del 1906. Già due mesi prima di concludere la sua esistenza, stremato dalle fatiche apostoliche, durante la sua ultima missione esclamò: “Io vado a morire a Bologna la notte di Natale” ed effettivamente per complicazioni polmonari, morì il 24 dicembre 1778, confortato dai Sacramenti e dalla visita dell’arcivescovo, aveva solo 52 anni.
Tumulato nella Basilica bolognese di S. Petronio, fu dichiarato venerabile il 23 gennaio 1921 da papa Benedetto XV e proclamato Beato a Bologna il 27 settembre 1997, da papa Giovanni Paolo II.
Ma Bartolomeo Dal Monte, dopo aver conosciuto s. Leonardo da Porto Maurizio, il francescano predicatore delle ‘missioni’ al popolo, le quaresime, gli esercizi spirituali e propagatore della pia pratica della Via Crucis, ammirato dal suo metodo, decise di dedicarsi alla predicazione e quindi scelse il sacerdozio, dopo l’ordinazione continuò i suoi studi, conseguendo la laurea in teologia il 30 dicembre 1751.Dopo i primi anni dedicati all’apprendimento dell’arte della predicazione, don Bartolomeo Maria Dal Monte intraprese una straordinaria attività missionaria, prima nelle parrocchie della diocesi di Bologna e poi in ben 62 diocesi dell’Italia Settentrionale e Centrale.
Nel 1774 a 48 anni, fu chiamato dal cardinale Vicario di Roma a predicare la solenne missione in Piazza Navona e in preparazione dell’Anno Santo 1775, il Papa Pio VI voleva trattenerlo stabilmente a Roma, ma egli rifiutò per continuare la sua missione evangelizzatrice tra il popolo delle campagne; Utilizzando i beni ereditati dal padre, fondò la “Pia Opera delle Missioni” per dare solidità e continuità alle Missioni al popolo, avvalendosi di sensibili e intelligenti collaboratori.Creò delle strutture adatte per la formazione dei suoi collaboratori, dedicando loro interessanti scritti spirituali, redatti personalmente. Tra questi scritti va segnalata l’operetta: “Gesù al cuore del sacerdote secolare e regolare, ovvero considerazioni ecclesiastiche per ogni giorno del mese”, edita a Roma nel 1775 e in vari anni successivi, fino all’edizione della Tipografia Vaticana del 1906. Già due mesi prima di concludere la sua esistenza, stremato dalle fatiche apostoliche, durante la sua ultima missione esclamò: “Io vado a morire a Bologna la notte di Natale” ed effettivamente per complicazioni polmonari, morì il 24 dicembre 1778, confortato dai Sacramenti e dalla visita dell’arcivescovo, aveva solo 52 anni.
Tumulato nella Basilica bolognese di S. Petronio, fu dichiarato venerabile il 23 gennaio 1921 da papa Benedetto XV e proclamato Beato a Bologna il 27 settembre 1997, da papa Giovanni Paolo II.