Ritratto Vincenzo Fanti

648ad3b8b256d90007de33ef

Ritratto Vincenzo Fanti

 Genera il pdf
Inventario
M6632
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Inventore
Fanti Vincenzo
Disegnatore
Pazzi Pietro Antonio (1706- 1770)
Luogo e anno di edizione
(Firenze), XVIII sec.
Serie
Serie di ritratti de' pittori che se stessi di dipinsero esistenti nella R. Galleria di Toscana
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
263x187
Iscrizioni incise
VINCENZIO FANTI/PITTORE
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Questa stampa sciolta faceva originariamente parte della raccolta di ritratti di pittori disegnati e incisi da Antonio Pazzi, continuazione della "Serie di ritratti degli eccellenti pittori dipinti di propria mano che esistono nell'Imp. R. Galleria di Firenze", pubblicata da Moucke tra il 1752 e il 1762.
La raccolta consiste in quattro volumi nei quali rientrano 220 tavole accompagnate dalle biografie dello stesso Moucke e realizzate con la collaborazione di vari incisori tra i quali proprio Pazzi, che anni dopo per la sua raccolta decide di arrivare a realizzare un catalogo di stampe uniformi per dimensioni e simili nello stile e nella scrittura dei cartigli a quelle del Museo Fiorentino.
La collezione dell'abate Pazzi consisteva di 120 ritratti di pittori illustri. A partire da questi originali fu pubblicato un catalogo comprendente 100 stampe accompagnate dalle biografie degli artisti scritte da Orazio Marrini, per le quali l'Abate ha curato sia il disegno sia l'incisione. La pubblicazione, dal titolo "Serie di Ritratti degli eccellenti pittori dipinti di propria mano in seguito a quella già pubblicata del Museo Fiorentino esistente appresso l'Abate Antonio Pazzi" è divisa in una prima parte, che esce a Firenze nel 1765 con i primi 50 ritratti, e in una seconda parte, con altri 50. Quest'ultima riporta sul frontespizio la data 1766, ma non viene pubblicata prima del 1770. Infatti ancora nel 1768 Pazzi stava lavorando ai ritratti di Anna Piattoli, Maddalena Baldacci e Filoteo Du Flos, oltre che al proprio autoritratto con il quale si chiude la pubblicazione. La sua collezione fu acquistata dal Granduca Pietro Leopoldo intorno al 1779-80 e divenne proprietà degli Uffizi.