[Rotonda trasformata in bagno]
[Rotonda trasformata in bagno]
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Sergent Antoine Louis François (noto come Sergent-Marceau)
Luogo e anno di edizione
s.l., 1803 (?)
Tecnica e supporto
acquatinta e acquaforte
Misure foglio (in mm)
340x435
Marche e altre note manoscritte
sul verso, a matita, “Sergant”
Notizie storico critiche
L’autore è Luigi Rados (Parma, 1773 - Milano, 1840). Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, si specializzò nell’incisione usando varie tecniche: acquaforte, acquatinta, maniera a granito e bulino. Divenne assistente di Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen. Realizzò opere di riproduzione da Raffaello, Leonardo e Giuseppe Maria Crespi.
Tra le sue opere più note si ricordano un gran numero di ritratti di suoi contemporanei, soprattutto di artisti di teatro (in grande parte realizzati a mezzo busto e di tre quarti e editi a Milano da Giovanni Ricordi). Dal 1797 al 1801 ebbe una calcografia a Reggio Emilia, dalla quale uscirono una serie di testatine con emblemi, fregi e vignette della Repubblica Cisalpina utilizzate negli atti ufficiali. In ogni caso, l’ambiente teatrale fu -ad evidenza- uno dei luoghi privilegiati della sua produzione. Si ricorda, infatti, la Raccolta di scene teatrali eseguite e disegnate dai più celebri pittori scenici in Milano dell’incisore milanese Stanislao Stucchi per il quale Rados incise vari bozzetti di scene, tra cui Carcere per l’opera “I due Valdomiri” musicata da Peter von Winter su libretto di Felice Romani e Interno di piramide per il ballo “Psammi re d’Egitto” ideato dal coreografo e danzatore Salvatore Viganò.
è probabile che questa stampa provenga dalla raccolta "Numero XXIV invenzioni teatrali di Gaspare Galliari pubblicate in Milano nel MDCCCXIV" (ma con una precedente edizione del 1803).
La stampa è tratta da un disegno di Antoine Louis François, più noto come Sergent-Marceau (Chartres, 1751 - Nizza, 1847). Allievo di Augustin de Saint-Aubin, fu pittore e incisore. Sposò la sorella del generale François-Séverin Desgraviers-Marceau e, dopo il matrimonio, aggiunse il cognome di sua moglie al suo. Ricoprì altresì un ruolo politico di spicco durante la Rivoluzione Francese, fino al colpo di stato del 18 brumaio 1799, che lo vide arrestato, imprigionato e costretto all’esilio perché considerato figura pericolosa per il nuovo regime.
Riparato in Italia, per vivere, riprese a lavorare in campo artistico e collaborò, appunto, anche con Luigi Rados.
Tra le sue opere più note si ricordano un gran numero di ritratti di suoi contemporanei, soprattutto di artisti di teatro (in grande parte realizzati a mezzo busto e di tre quarti e editi a Milano da Giovanni Ricordi). Dal 1797 al 1801 ebbe una calcografia a Reggio Emilia, dalla quale uscirono una serie di testatine con emblemi, fregi e vignette della Repubblica Cisalpina utilizzate negli atti ufficiali. In ogni caso, l’ambiente teatrale fu -ad evidenza- uno dei luoghi privilegiati della sua produzione. Si ricorda, infatti, la Raccolta di scene teatrali eseguite e disegnate dai più celebri pittori scenici in Milano dell’incisore milanese Stanislao Stucchi per il quale Rados incise vari bozzetti di scene, tra cui Carcere per l’opera “I due Valdomiri” musicata da Peter von Winter su libretto di Felice Romani e Interno di piramide per il ballo “Psammi re d’Egitto” ideato dal coreografo e danzatore Salvatore Viganò.
è probabile che questa stampa provenga dalla raccolta "Numero XXIV invenzioni teatrali di Gaspare Galliari pubblicate in Milano nel MDCCCXIV" (ma con una precedente edizione del 1803).
La stampa è tratta da un disegno di Antoine Louis François, più noto come Sergent-Marceau (Chartres, 1751 - Nizza, 1847). Allievo di Augustin de Saint-Aubin, fu pittore e incisore. Sposò la sorella del generale François-Séverin Desgraviers-Marceau e, dopo il matrimonio, aggiunse il cognome di sua moglie al suo. Ricoprì altresì un ruolo politico di spicco durante la Rivoluzione Francese, fino al colpo di stato del 18 brumaio 1799, che lo vide arrestato, imprigionato e costretto all’esilio perché considerato figura pericolosa per il nuovo regime.
Riparato in Italia, per vivere, riprese a lavorare in campo artistico e collaborò, appunto, anche con Luigi Rados.
Bibliografia
Per Rados, Servolini Luigi, Dizionario illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, 1955.