San Petronio

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San Petronio

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Inventario
F34777
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Brunelli, Gabriello <1615-1682>, Giovan Battista Albertoni, <1645-1708>
Luogo e anno di edizione
Bologna, ante 1762
Tecnica e supporto
Acquaforte e bulino
Misure foglio (in mm)
493 x 380 mm
Notizie storico critiche
L'esemplare fa parte di un volume composto da una miscellanea di 131 incisioni rilegate assieme, verosimilmente nel XIX secolo. Le stampe in esso contenute rappresentano mappe, palazzi, chiese, opere scultoree e porte di Bologna e sono datate tra il XVI e il XVIII secolo e realizzate da artisti più o meno noti. Il volume venne acquistato da Alfredo Baruffi nel gennaio del 1939 presso l’antiquario Ernesto Martelli (già direttore della cessata libreria antiquaria Zanichelli in via Santo Stefano.

La prima idea di commissionare una statua di San Petronio da porre in Piazza di Porta ravegnana venne ai membri della Compagnia dei Drappieri o Strazzaroli fin dal 1658. Fu iniziata una raccolta di fondi che vennero elargiti dai proprietari delle case circostanti, da bottegai e da cittadini devoti e che successivamente vennero depositati al Monte di Pietà. Il progetto, tuttavia, subì una battuta d’arresto e venne ripreso solo una ventina d’anni dopo. Fu il senatore marchese Ferdinando Cospi che diede esecuzione a quella ormai lontana volontà da parte del cardinale Lazzaro Pallavicini –allora Legato pontificio- ed incaricò lo scultore Gabriele Brunelli di eseguire l’opera. Brunelli era allora uno dei più noti e richiesti artisti e aveva già realizzato una statua del patrono bolognese in terracotta oggi nel cortile del Palazzo Arcivescovile. Il progetto prevedeva che la figura del santo reggesse Bologna con la mano destra e il pastorale con la mano sinistra, ma fu poi deciso che la mano destra fosse realizzata in segno benedicente. La costruzione del piedistallo fu invece affidata a Giovanbattista Albertoni. Il 24 dicembre 1682 (o 1683, a seconda delle fonti) il tutto veniva montato, anche se l’inaugurazione ufficiale avvenne solo il 10 maggio 1684, in occasione della discesa della Beata Vergine di San Luca in città. Nel 1797, dopo l’arrivo dei Francesi, il senatore Piriteo Malvezzi comprò dal Demanio sia la chiesa di Santa Maria delle Grazie addossata alla torre Garisenda sia la statua. Il 21 maggio 1871 l’ingegnere Antonio Zannoni, su incarico del Municipio, provvide a far eseguire la rimozione della statua e a far demolire il piedistallo. Il San Petronio fu dunque collocato all’interno dell’omonima basilica nella cappella intestata a San Rocco, dove rimase fino al 2001.
Tra i materiali delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo conservati nella Biblioteca di San Giorgio in Poggiale esiste un manoscritto intitolato “Spessa Fatta in Fare il Piede / di Stalle con la statua / di S. Petronio / in Porta Ravigana” datato 1658 sulla copertina, che riporta fedelmente i costi. Ma c’è di più: all’interno è conservato un disegno acquerellato raffigurante statua e piedistallo. Sul piedistallo che fu distrutto nel 1871 vi era un’iscrizione ed erano incisi gli stemmi di papa Innocenzo XI, del cardinale Pallavicini, del Comune di Bologna e dell’Arte dei Drappieri. Tutti questi simboli furono cancellati nel 1797 a seguito di un decreto napoleonico.Testo tratto da: https://genusbononiaeblog.it/la-statua-san-petronio-piazza-porta-ravegnana/
Presso la Biblioteca Panizzi di reggio Emilia è conservato un secondo stato che reca in aggiunta nella lapide la scritta: " ITERUM MDCCLXII"; qundi la stampa in esame è precedente al 1762
Bibliografia
Z. Davoli, La Raccolta di Stampe "Angelo Davoli". Catalogo generale con la coll. di C. Panizzi, Reggio Emilia, 1996, v. I , 1995, p. 290
Bianconi, 1835, pp. 155-156