Sant'Agostino

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Sant'Agostino

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tavola
Misure (in cm)
77,5x63,5
Iscrizioni
Su retro scritta apografa: "Fece fare F. Antonio Santoli Ag.no Il Sig. Ubaldo Gandolfi pinse [...] il Santo Agostino, e il p. Levoli i fiori".
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Come suggerisce l'iscrizione, al dipinto ha preso parte anche Nicola Levoli, religioso agostiniano, presente a Bologna nel convento di S. Giacomo Maggiore dal 1747, discepolo e collaboratore del Gandolfi, suo coetaneo. Del suo intervento non rimane traccia nel dipinto ma può verosimilmente riferirsi ad una cornice floreale andata perduta.
Sant’Agostino, in abito vescovile, è rappresentato in estasi con le mani sul petto e lo sguardo rivolto verso la luce di forma triangolare, visione trinitaria. In questo dipinto dalla pennellata sciolta e carica di colore, regolato da forti contrasti chiaroscurali, è vivo il richiamo all’arte di Giuseppe Maria Crespi. Il volto con barba folta e corvina si rifà all’attitudine a umanizzare il sacro tipica del naturalismo bolognese. Incerta la datazione, collocabile intorno agli anni sessanta.
Soggetto o iconografia
Mezzo busto del Santo in abiti vescovili, con mitra e pastorale, mentre volge lo sguardo al cielo verso Dio simboleggiato dal triangolo che squarcia le nuvole, in alto a sinistra.
Bibliografia
F. Lui in: A. Mazza, Quadri di un'esposizione - Pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli, Bologna 2012, pp. 107, 205-206; F. Lui in: A. Mazza, Felsina sempre pittrice - Acquisizioni d'arte e donazioni per la storia di Bologna (2014-2016), Bologna 2016, pp. 136-139 (con bibl. prec.)
Mostre
Quadri di un'esposizione (Bologna, 2012); Opere d’arte dalla collezione Di Marzio Gaist e dalla collezione Molinari Pradelli (Bologna, 2016); Felsina sempre pittrice (Bologna, 2016); Burrini, Crespi, Creti, Gandolfi - Il Settecento bolognese nelle Collezioni della Fondazione Carisbo (Bologna, 2020-21);