Scena per teatro
Scena per teatro
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Luogo e anno di edizione
s.l., sec. XVII
Tecnica e supporto
acquaforte
Misure foglio (in mm)
288x249
Iscrizioni incise
nell'angolo superiore destro è riportato il numero 3
Marche e altre note manoscritte
Sul verso, nell’angolo superiore destro è riportato il n.17
Notizie storico critiche
L’introduzione della prospettiva nelle scenografie teatrali fu un’innovazione molto importante perché impose una visione esclusivamente frontale. Da allora, l’immagine scenica venne realizzata per essere fruita alla perfezione da un unico punto di vista, ossia il punto della sala che consentiva la visuale migliore, considerato il luogo dello spettatore ideale, invariabilmente impersonato, nella realtà storica, dal principe mecenate, dal committente della festa o dell’ospite più importante. La scoperta delle capacità illusorie della prospettiva offrì la possibilità di rappresentare la profondità anche in spazi piccoli, ma creò una netta separazione tra l’ambiente reale della sala -riservato agli spettatori- e quello illusionistico della scena, nel quale gli attori si dovevano muovere senza mai svelare il trucco dei rapporti dimensionali prospettici. Questa impostazione scenica, essendo stata attuata in Italia, ha successivamente preso il nome di “scena all’italiana”. Un’altra conseguenza di queste innovazioni fu l’invenzione di artifici scenografici, quali macchinari, botole, fondali scorrevoli, dettata dalla necessità di creare ambientazioni fantastiche con mutamenti di scene a vista per le rappresentazioni degli intermedi, i quali ormai avevano assunto un ruolo preponderante nella teatralità del periodo, superando nell’interesse del pubblico quello dei drammi che inframmezzavano.
Cfr.Inv.12629
Cfr.Inv.12629
Bibliografia
Raccolta di opere riguardanti Bologna nella Biblioteca di Raimondo Ambrosini, Bologna, Tipografia A. Garagnani Editrice, 1906