Sebastiano Serlio
Sebastiano Serlio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Fancelli Pietro (Bologna 1764- Pesaro 1850)
Disegnatore
Fancelli Pietro (Bologna 1764- Pesaro 1850)
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
223 x 157
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Architetto e teorico dell'architettura (Bologna 1475 - Fontainebleau 1554) Sebastiano Serlio si forma a Bologna, dove condusse, fino al 1510 circa, un'intensa attività di pittore e prospettico. Soggiorni a Roma (1515-22 circa) lo avvicinarono allo studio delle antichità sotto la guida di Peruzzi che, d'altronde, era presente a Bologna per progetti della facciata di S. Petronio (1522-23). L'esperienza veneziana (iniziata nel 1528) come "maestro di legname" e "professor d'Architettura", contribuì inoltre a integrare la sua conoscenza delle ricerche romane di Raffaello, B. Peruzzi, A. da Sangallo il Giovane con quelle dell'architettura antica e contemporanea settentrionale. A Venezia, infatti, grazie anche alle frequentazioni di J. Sansovino, L. Lotto, G. C. Delminio e dei circoli vitruviani locali, diede alle stampe le prime nove canoniche incisioni sugli ordini architettonici, posti in confronto morfologico e proporzionale (1528), che prefigurano sin da allora il progetto di un trattato di architettura in più libri, dati poi alle stampe in varie fasi tra Venezia e la Francia: Quarto libro, 1537; Terzo libro, 1540; Primo e secondo libro, 1545; Quinto libro, 1547. La sua attività di teorico dell'architettura ebbe vasta risonanza in tutta Europa anche in conseguenza del suo trasferimento alla corte di Francesco I in Francia: nominato, nel 1541, pittore e architetto delle costruzioni reali di Fontainebleau.
Da lui deriva quel particolare tipo di trifora detta serliana (con aperture laterali trabeate e la centrale ad arco), pubblicato nel suo trattato e diffuso da Sansovino e Palladio.
Da lui deriva quel particolare tipo di trifora detta serliana (con aperture laterali trabeate e la centrale ad arco), pubblicato nel suo trattato e diffuso da Sansovino e Palladio.