Spaccato e fianco della cappella di san Domenico

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Spaccato e fianco della cappella di san Domenico

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Inventario
F34744
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Ambrosini Floriano (Bologna 1557 - 1621)
Disegnatore
Ambrosini Floriano (Bologna 1557 - 1621)
Luogo e anno di edizione
Bologna, XVIII sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
405 x 560; con brachette: 495 x 657
Notizie storico critiche
L'esemplare fa parte di un volume composto da una miscellanea di 131 incisioni rilegate assieme, verosimilmente nel XIX secolo. Le stampe in esso contenute rappresentano mappe, palazzi, chiese, opere scultoree e porte di Bologna e sono datate tra il XVI e il XVIII secolo e realizzate da artisti più o meno noti. Il volume venne acquistato da Alfredo Baruffi nel gennaio del 1939 presso l’antiquario Ernesto Martelli (già direttore della cessata libreria antiquaria Zanichelli in via Santo Stefano 43).
La stampa fa perte di una serie di 5 incisioni collazionate e rilegate in successione nel volume, tutte dedicate all'architettura, gli ornamenti e apparati presenti nella chiesa di San Domenico in Bologna.
Questa stampa e le due successive furono realizzate da un artista anonimo nel XVIII secolo e rappresentano il progetto architettonico della cappella di San Domenico, realizzato da Floriano Ambrosino. Architetto e ingegnere idraulico, amatore di opere d'arte e di libri d'architettura scrittore egli stesso di opere corredate di disegni di sua mano (ne restano altri per la fabbrica di S. Petronio e per la cappella di S. Domenico). La sua attività è documentata dal 1589, anno in cui egli costruisce una cisterna per il convento di S. Giovanni in Monte; nel 1592, sostenendo il Cremona nella polemica col Terribilia, prepara uno studio per le volte di S. Petronio; nel 1594 costruisce il palazzo Zani, nel 1597, scartati i progetti di Terribilia, esegue il disegno per la cappella dell'Arca in S. Domenico, l'opera sua migliore, a cui lavora fino al 1605; nel 1604 progetta l'elegante e fastoso oratorio di S. Maria della Vita e ne dirige i lavori, compiuti da Bonifazio Socchi nel 1617; si interessa al convoglio delle acque del Po e nel 1605 dà inizio, su suo disegno, ai lavori nella cattedrale di S. Pietro; nel 1615 costruisce la chiesa di S. Antonio, nella cui facciata le lesene creano un movimento dei piani di derivazione vignolesca; infine, nel 1617, riscostruisce e ingrandisce a Imola la chiesa di S. Maria Valverde; opere tuttora esistenti, classiche nella linea architettonica ma barocche nella ricca decorazione di marmi policromi.

Bibliografia
Bianconi, 1835 Pag: 85
Ricci, Zucchini, 1976 Pag: 28
Zucchini, 1931 Pag: 47