Spinetta napoletana a pianta rettangolare Alessandro Fabri di Napoli 1598

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Spinetta napoletana a pianta rettangolare Alessandro Fabri di Napoli 1598

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Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
OPVS ALEXANDRI FABRI NEAPOLITANI MDXCVIII
Misure
143 x 46,5 x 22 cm
Iscrizioni
Firma sul lato anteriore della barra sopra i salterelli (ad inchiostro)
Notizie storico critiche
Lo strumento è a pianta rettangolare con tastiera sporgente disposta a sinistra rispetto al centro.

Su vari elementi decorativi sono ancora attuali le parole di Wanda Bergamini: “È assai probabile che la cassa sia coeva allo strumento come si rileva dalla coerenza di tutta la decorazione. Di carattere tardorinascimentale appaiono le fini modanature delle cornicette e le piccole sfingi scolpite a lato della tastiera, adagiate su volute. Queste sono riprese in pittura come simbolica integrazione dello stemma originale al centro della faccia interna della ribalta, evidentemente ridipinto, che non è stato tuttavia identificato, come non lo è il motto, decifrabile sicuramente soltanto nelle parole terminali: […] ADEO EST."
La stupenda decorazione dell’interno del coperchio raffigura, ambientato in un lussureggiante paesaggio, il soggetto biblico del re David con l’arpa. Già ricondotta da Wanda Bergamini all’ambiente della cultura artistica romana della fine del XVI secolo, e in particolare all’influenza del Cavalier d’Arpino, la decorazione è stata più di recente attribuita da Pierluigi Leone de Castris al pittore di origine greca Belisario Corenzio (1558-dopo 1646), che fu figura dominante a Napoli fino a tutto il quarto decennio del XVII secolo perfezionandosi nella rapida esecuzione di grandi cicli di affreschi.

Lo stemma facente parte della decorazione pittorica della cassa esterna induce a ritenere che lo strumento sia stato costruito per un nobile, probabilmente napoletano. Recentemente, sino al 1974, esso era in possesso dei marchesi Boschi di Bologna.

L’attività di Alessandro Fabri è documentata sia in campo organario sia in quello cembalario; gli si deve tra l’altro
il restauro dell’organo della Cappella Reale di Napoli (1591-1592) e la costruzione dell’organo della chiesa di
Monteoliveto nella stessa città, su progetto di Mario Cartaro; a quest’ultimo strumento Fabri avrebbe lavorato ben dieci anni. Nel 1614, quando la direzione della Cappella Reale fu affidata a Giovanni Maria Trabaci, Fabri era organaro della cappella stessa. Gli si deve pure, nel 1600, un claviorgano, o più precisamente «un organetto […] gionto con uno spinetto». L’ultimo documento conosciuto che lo riguarda, reso noto, assieme a molti altri, da Francesco Nocerino, è del 1632.

Catalogo della Collezione Tagliavini (2008) Vol. I, p. 320
Descrizione
Titolo: Spinetta napoletana a pianta rettangolare
Numero di inventario: Collezione Tagliavini B18
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Spinetta napoletana a pianta rettangolare / Rectangular spinet of the Neapolitan type
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde pizzicate
Costruttore: Alessandro Fabri
Luogo di costruzione: Napoli
Data: 1598
Dimensioni: 143 x 46,5 x 22 cm
Ambito: 45 tasti, Do1-Do5 con prima ottava corta
Registri: 8'
Autori: Alessandro Fabri
Data di acquisizione: 1974
Restauri: Otello Caprara - cassa esterna (1976); Marisa Caprara - decorazione pittorica della cassa esterna (1976); laboratorio "Mastro del legno" di Arnaldo Boldrini e Renato Carnevali - strumento (1990)
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume I, pp. 320-329: B18 Spinetta A. Fabri 1598
Note
Esposta al Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini