Spinetta traversa (épinette à l'italienne) Louis Denis 1681

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Spinetta traversa (épinette à l'italienne) Louis Denis 1681

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Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
LOVIS DENIS A PARIS 1681
Misure
149,8 x 91,6 x 81,8 cm
Iscrizioni
Sulla fronte della barra sopra i salterelli: firma dell'autore (LOVIS DENIS A PARIS 1681)

Marchio LD impresso sulla tavola armonica a sinistra, presso la fascia lunga, e a destra, fra il ponticello sulla tavola armonica e la fascia posteriore

Due scritte sul piano inferiore della tavola armonica:
Louis Denis / a Paris / [stella ottagonale]
pour Mademoisselle / Mara geanque denis / au quouent 1681
Notizie storico critiche
Louis Denis appartiene alla quarta generazione della dinastia di costruttori d’organi e cembali portanti lo stesso
cognome e attivi a Parigi. Secondo figlio di Jean (II) Denis, nacque il 16 novembre 1635. Nel 1666, quando portava già la qualifica di mefaiseur d’instruments ordinaire du Roy, sposò Marie Belesme da cui ebbe tre figli: un maschio, Louis, che morì già nel 1705, e le due figlie Marie Angélique e Hélène. Il presente strumento fu certo costruito – come si può dedurre dall’iscrizione sotto la tavola armonica citata all’inizio – per la prima delle figlie, quand’essa si trovava in un collegio; otto anni più tardi, nel 1689, Marie Angélique sposava il celebre musicista Louis Marchand. Nel 1672, dopo la morte del padre, Louis Denis gli succedette nelle mansioni d’organista della chiesa parigina di Saint-Barthélemy. Nel 1706 morì sua moglie e in tale occasione fu redatto un inventario dei beni (pubblicato nel 1956 da Hubbard). Egli stesso morì qualche anno più tardi, dopo il 4 giugno 1710. Nel citato inventario del 1706 vengono elencate alcune “épinettes à l’italienne”; altrimenti Louis Denis è noto come autore di parecchi cembali e di alcune “épinettes” rettangolari (cioè probabilmente virginali all’ottava). A quanto ci consta, lo strumento della presente collezione è l’unica spinetta traversa di Louis Denis oggi conservata.

La più antica spinetta traversa conservata, recante la data 1637, proviene dalla bottega di Girolamo Zenti di Viterbo (conservata a Bruxelles nel Musée Instrumental du Conservatoire Royal de Musique). Durante il soggiorno di Zenti a Parigi nel 1666-1668 ed evidentemente sotto la sua influenza iniziò la produzione d’una lunga serie di spinette traverse francesi. La più antica, datata già 1667, è stata costruita nella bottega di Jean (II) Denis, padre di Louis. Quest’ultimo continuò dunque la tradizione inaugurata dal genitore.

Verosimilmente coeva alla realizzazione dello strumento appare la decorazione della tavola armonica, condotta a tempera svolgendo rami di foglie e fiori che vanno ad incoronare la raffinatissima rosetta di pergamena, con elementi e fattura tipici della natura morta del tardo barocco francese. Con tutt’altro carattere la superficie esterna delle fasce – eccettuata la fascia lunga – del coperchio, della ribalta e del pannello di chiusura hanno decorazioni a più colori, rialzate in oro, e di lacca policroma, con ricco repertorio di chinoiseries. Questo genere, acquisito negli ultimi due decenni del XVII secolo, ebbe presto larga fortuna in Francia ispirato dalla corte di Luigi XIV che à la façon de la Chine organizzava spettacoli, balli e mascherate.

Catalogo della Collezione Tagliavini (2008) Vol. I, p. 285
Descrizione
Titolo: Spinetta traversa (épinette à l'italienne) di Louis Denis (Parigi, 1681)
Numero di inventario: Collezione Tagliavini B14
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Spinetta / Spinet
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde pizzicate
Costruttore: Louis Denis
Luogo di costruzione: Parigi
Data: 1681
Dimensioni: 149,8 x 91,6 x 81,8 cm
Ambito: 50 tasti. Sol0-Do5, con prima ottava corta
Registri: 8'
Autori: Louis Denis (strumento)
Data di acquisizione: 1973
Restauri: André Extermann - strumento (1983/84)
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume I, pp. 285-295: B14 Spinetta traversa L. Denis 1681
Note
Esposta al Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini