Statua di San Petronio

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Statua di San Petronio

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Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
Penna e acquerellature su carta bianca
Misure foglio (in mm)
475x315
Iscrizioni
Sul piedistallo lunga iscrizione dedicatoria in latino:
DIVI PERONIi/SIMULACRUM QUOD HIC COLLOCANDUM/E.C.LAZARUS PALLAVICINUS/BONONIAE/A LATERE LEGATUS/JUSSIT EXCULPIT/MARCH.BALIUS./ET SENATOR FERDINANDUS COSPIUS MENTEM IMPLETRURUS DRAPERIORUM TRADIDIT UNIVERSITATI/QUAE SUPPOSITAM BASIM/AERE PROPRIO/CONSTRUI CURAVIT/a.MDCLXXXI/RESTAURAVIT MDCCVI
Notizie storico critiche
La prima idea di commissionare una statua di San Petronio da porre in Paizza di Porta Ravegnana venne ai membri della Compagnia dei Drappieri o Strazzaroli fin dal 1658. Fu iniziata una raccolta di fondi che vennero elargiti dai proprietari delle case circostanti, da bottegai e da cittadini devoti e che successivamente vennero depositati al Monte di Pietà. Il progetto, tuttavia, subì una battuta d’arresto e venne ripreso solo una ventina d’anni dopo. Fu il senatore marchese Ferdinando Cospi che diede esecuzione a quella ormai lontana volontà da parte del cardinale Lazzaro Pallavicini –allora Legato pontificio- ed incaricò lo scultore Gabriele Brunelli di eseguire l’opera. Brunelli era allora uno dei più noti e richiesti artisti e aveva già realizzato una statua del patrono bolognese in terracotta oggi nel cortile del Palazzo Arcivescovile. Il progetto prevedeva che la figura del santo reggesse Bologna con la mano destra e il pastorale con la mano sinistra, ma fu poi deciso che la mano destra fosse realizzata in segno benedicente. La costruzione del piedistallo fu invece affidata a Giovanbattista Albertoni. Il 24 dicembre 1682 (o 1683, a seconda delle fonti) il tutto veniva montato, anche se l’inaugurazione ufficiale avvenne solo il 10 maggio 1684, in occasione della discesa della Beata Vergine di San Luca in città. Nel 1797, dopo l’arrivo dei Francesi, il senatore Piriteo Malvezzi comprò dal Demanio sia la chiesa di Santa Maria delle Grazie addossata alla torre Garisenda sia la statua. Il 21 maggio 1871 l’ingegnere Antonio Zannoni, su incarico del Municipio, provvide a far eseguire la rimozione della statua e a far demolire il piedistallo. Il San Petronio fu dunque collocato all’interno dell’omonima basilica nella cappella intestata a San Rocco, dove rimase fino al 2001. Tra i materiali delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo conservati nella Biblioteca di San Giorgio in Poggiale esiste un manoscritto intitolato “Spessa Fatta in Fare il Piede / di Stalle con la statua / di S. Petronio / in Porta Ravigana” datato 1658 sulla copertina, che riporta fedelmente i costi. Ma c’è di più: all’interno è conservato un disegno acquerellato raffigurante statua e piedistallo. Sul piedistallo che fu distrutto nel 1871 vi era un’iscrizione ed erano incisi gli stemmi di papa Innocenzo XI, del cardinale Pallavicini, del Comune di Bologna e dell’Arte dei Drappieri. Tutti questi simboli furono cancellati nel 1797 a seguito di un decreto napoleoni Testo tratto da: https://genusbononiaeblog.it/la-statua-san-petronio-piazza-porta-ravegnana/
Poichè il disegno in esame è analogo all'incisione all'acquaforte e bulino, realizzata da Giuseppe de Benedetti prima del 1762, di cui si conserva in collezione una copia (Inv.34777) è lecito supporre si tratti di un disegno ad essa prepartorio.





Bibliografia
Z. Davoli, La Raccolta di Stampe "Angelo Davoli". Catalogo generale con la coll. di C. Panizzi, Reggio Emilia, 1996, v. I, 1995, p. 290.
Bianconi, 1835, pp. 155-156