Tavola XL, Volume "Piante di Bologna"

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Tavola XL, Volume "Piante di Bologna"

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Inventario
M3371 (rep.2/39)
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
Tecnica e supporto
Acquerello, inchiostro e tracce di grafite su carta filigranata.
Misure foglio (in mm)
450 x 335 ciascuna pagina.
Iscrizioni
"Anno 1687 / Pianta e misura d'una possessione poseduta / dal Sig.r Tomaso Righi posta nel Comune di Marano / contà di Bologna appresso le sue nottate confine / et è di terra lavorativa vidata arborata moreta / prativa con casa per lavoratori stalla teggia / forno pozzo, con rimesse stalle dà cavalli casa / per padroni e per altre sue soprastanze in corpo / e in misura di Tornature 71 Tavole 125 Piedi 35 7/8 e di questa ve nè sono Tornature 18. in figura di 5 fette segnate / nella pianta A. e questa si aspetono di / presentare alle R. M. S. Huomobono / sino alla linea segnata B. / Tomaso Cassani aff.mo".
Notizie storico critiche
Le mappe agricole e urbane presenti all’interno di queste collezioni, costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti,vengono introdotte riforme di stampo protocapitalista che portano a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri incominciano a essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Nasce da questa consapevolezza la necessità di una conoscenza più approfondita di essi da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiedono sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e incominciano a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore si evolve e diviene di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, diviene un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - può essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse devono essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. Sfortunatamente queste mappe fanno parte di una raccolta mutila e interessano porzioni di territorio scaglionate in maniera disomogenea, rendendo impossibile una campionatura regolare e completa dell’agro bolognese tra Seicento e Settecento.
Il volume oggetto d'analisi, redatto dal perito agrimensore Tomaso Cassani a partire dal 1685, è il più antico in possesso di queste collezioni e, con le sue settantadue mappe, anche il più ampio. Non si conosce quale sia stata di preciso la formazione culturale dell’autore. Il Cassani, comunque, mostra precise competenze in più settori, dall’architettura all’idrologia, all’agrimensura, eseguendo perizie di terreni e degli edifici soprastanti, di fabbriche cittadine; presentando progetti per la correzione di corsi d’acqua e d’inalveazione degli stessi, e proponendo rimedi per arginare i danni conseguenti le rotte. Verosimilmente, la sua formazione è avvenuta a bottega, facendo seguito a una tradizione familiare, dato che si conoscono altri agrimensori che rispondono al nome Cassani. Inoltre, Tomaso Cassani firma stime e valutazioni per vendite e permute e, spesso, le carte da lui disegnate costituiscono prova in cause pendenti presso il Foro bolognese. Alcune mappe, alla fine del volume, mostrano l’intervento di un’altra mano, che dovrebbe ricondursi, anche laddove non specificato, a quella di Angelo Zanardi.
Soggetto o iconografia
Sono qui rappresentati i possedimenti di tal Tomaso Righi nel territorio di Marano. Se si confrontano le altre mappe presenti nel volume del Cassani, si può osservare come risulti peculiare la presenza del nucleo abitativo nel centro del possedimento e la presenza in esso, oltre ai consueti servizi, di una rimessa per cavalli. All'interno dei campi, si inseriscono cinque strisce di terra, per un totale di 18 tornature e indicate con la lettera A, di pertinenza delle monache di San Omobono. Confinanti sono i beni Gnichi, Ghirardelli, Lucatelli, Macchiavelli della Stella felice e dei padri di San Michele in Bosco.
La raffigurazione, seppur particolareggiata, risulta realizzata frettolosamente e in parte - il nucleo di insediamento umano in basso - non terminata.
Bibliografia
F. Varignana (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 2. mappe agricole e urbane del territorio bolognese dei secoli XVII e XVIII, Bologna 1974.
Note
Nel volume di Cassani è indicata come Tavola 39.