Tavola XXXVIII, Volume "Piante di Bologna"

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Tavola XXXVIII, Volume "Piante di Bologna"

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Inventario
M3371 (rep.2/37)
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
Tecnica e supporto
Acquerello, inchiostro e tracce di grafite su carta filigranata.
Misure foglio (in mm)
450 x 335 ciascuna pagina.
Iscrizioni
"Adi 9 maggio 1687 in Bologna. / Io infrascritto Publjco Perito et Agrimensore di Bologna eletto per parte del Cumello della / Misericordia dal Ill.mo e Rev.mo Mons.re Vicario capitolare di Bologna, in una causa / vertende con il Sig.r Francesco Belvisi come di ciò ne apare nelli atti del Sig.r Carlo / Monari uno de notari atuali del Foro Archipiscopale, si come consta di mia / nomina elecione, et accettatione, ad'effetto d misurare, e separare, numero / 16 tornature di terra parte d'una possessione poseduta da detto Sig.r Belvisi / posta nel Comune di Gherghenzani contà di Bologna apresso le sue no / tati confine quale sedici tornature le ò pigliati in confina della casa ad'uso / de' padroni di fetti Sig.ri Belvisi, et ò fatto detta misura verso mezzo dì in confina delli Sig.ri Bianchi in una pezza come dice l'instromento / rogato per il Sig.r Bertalotti sotto li 9 aprile 1638 cioè in un quadro / della longhezza e larghezza come nella pianta qui anessa si vede, quale è colorita bertino et in confina di dette sedice tornature ve ne / un'altra tornatura colorita di rosso quale è pigliato per li frutti decorsi sino / li 11 maggio presente, et ivi ò posto lontano piedi 2 dalla piantata / li suoi termini uno dietro la ceda verso mezzodì e l'altro verso / settentrione, e questi si vedono nella mappa dà me fatta dove è la let/ tera D. e questi denottano che in detta confina si dovrà fare / un fosso li quali termini restano nel mezzo di quello, essendo che il detto fosso restarà comune, et di poi ò misurato, e posto in / pianta li edifficij del lavoratore qualli il Cumello sopra detto / ne deve havere ratta, e parte di quelli dove dico che rispetto / alla teggia se ne assegna piedi 9 della larghezza che è detta teggia / e di altezza da fon[do] sino al cielo quali piedi 9 sono nella pinata / segnata e colorita zaletto cioè verso ponente di detta si come ancora / si asegna per sua parte del abitatione le due stanzze ò camare / verso levante di detta casa segnate camare colorite zaletto e per / andarvi dovrassi fare un usso verso levantoe serare quelli che / passano nel camino restato à detti Sig.ri Belvisi. Si dichiara / ancora che resta per indiviso ara pozzo forno cortile portico del forno polaro et altre, e venendo il caso di resarcire le parti / dovranno ambi sucumbere alla spesa, cioè li 5/6 l Sig.ri Belvisi / et 1/6 il detto Cumello, e questo è quanto per verità / refferisco".
Notizie storico critiche
Le mappe agricole e urbane presenti all’interno di queste collezioni, costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti, vengono introdotte riforme di stampo protocapitalista che portano a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri incominciano a essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Nasce da questa consapevolezza la necessità di una conoscenza più approfondita di essi da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiedono sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e incominciano a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore si evolve e diviene di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, diviene un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - può essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse devono essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. Sfortunatamente queste mappe fanno parte di una raccolta mutila e interessano porzioni di territorio scaglionate in maniera disomogenea, rendendo impossibile una campionatura regolare e completa dell’agro bolognese tra Seicento e Settecento.
Il volume oggetto d'analisi, redatto dal perito agrimensore Tomaso Cassani a partire dal 1685, è il più antico in possesso di queste collezioni e, con le sue settantadue mappe, anche il più ampio. Non si conosce quale sia stata di preciso la formazione culturale dell’autore. Il Cassani, comunque, mostra precise competenze in più settori, dall’architettura all’idrologia, all’agrimensura, eseguendo perizie di terreni e degli edifici soprastanti, di fabbriche cittadine; presentando progetti per la correzione di corsi d’acqua e d’inalveazione degli stessi, e proponendo rimedi per arginare i danni conseguenti le rotte. Verosimilmente, la sua formazione è avvenuta a bottega, facendo seguito a una tradizione familiare, dato che si conoscono altri agrimensori che rispondono al nome Cassani. Inoltre, Tomaso Cassani firma stime e valutazioni per vendite e permute e, spesso, le carte da lui disegnate costituiscono prova in cause pendenti presso il Foro bolognese. Alcune mappe, alla fine del volume, mostrano l’intervento di un’altra mano, che dovrebbe ricondursi, anche laddove non specificato, a quella di Angelo Zanardi.
Soggetto o iconografia
Questa mappa è stata redatta dall'autore per fornire una prova alla causa dibattuta tra il Cumello della Misericordia ed il signor Francesco Belvisi. Per entrambe la parti, era necessario delineare con esattezza i confini delle rispettive proprietà per l'apertura sul confine di un fosso comune. I due nuclei abitativi illustrati, uno dei quali accorpato ad una torre con colombaia, appaiono completi di fienile, forno, due pozzi - uno dei quali a bilanciere -, ampia aia e, quello a sinstra, notevole orto. Una lunga cavedagna alberata congiunge le due strade pubbliche, in alto e in basso.

In basso a destra, è riportato anche lo schizzo planimetrico del nucleo abitativo maggiore, con i rispettivi annessi. Nel cartiglio, Cassani precisa che le parti in giallo sono di pertinenza della Misericordia mentre le adiacenze restano indivise.

Nel primo foglio, sotto il cartiglio è riportata la scala di misura: Scala di Pertiche n. 50.
Bibliografia
F. Varignana (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 2. mappe agricole e urbane del territorio bolognese dei secoli XVII e XVIII, Bologna 1974.
Note
Nel volume di Cassani è indicata come Tavola 37.