Testa
Testa
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M36161
Categoria:
Donazione:
Notizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
70x62
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Bruno Pulga nasce a Bologna il 14 luglio 1922. Dopo il Liceo Artistico si iscrive alla Facoltà di Architettura, seguendo contemporaneamente i corsi di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 1950 compie il primo viaggio a Parigi. Nel 1954 espone alla Galleria La Bussola di Torino, in una collettiva presentata da Francesco Arcangeli che lo inserisce tra “Gli ultimi naturalisti”. Pochi mesi dopo è lo stesso Arcangeli a curarne la prima personale, al Circolo di Cultura di Bologna.
I Paesaggi e le Teste sono i motivi ricorrenti di questo periodo.
Nel 1957 soggiorna a Londra, poi in Germania. L’anno successivo esce per Il Milione la monografia su di lui scritta da Marco Valsecchi.
Nel 1961 si stabilisce a Parigi. Tornerà spesso in Italia, a Paderno, dove aveva lo studio.
A Parigi stringe amicizia con Hans Hartung, Zoran Music, Edouard Pignon.
Critici come Carluccio, Marchiori, Ragghianti, Raimondi, Volpe, Quintavalle, Tassi, Testori, Barilli, si interessano al suo lavoro.
Ai primi anni ‘60 risalgono le Falaises, ispirate alle coste della Normandia.
Nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale di Roma, nel 1971 è alla Biennale di San Paolo, nel 1972 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris gli dedica un’antologica, nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia.
Sono gli anni della piena maturità, in cui Pulga rivisita in toni drammatici il tema delle Teste.
Nel 1982 espone prima alla Staatliche Galerie für Moderne Kunst di Monaco di Baviera e dopo a Palazzo Massari, a Ferrara, in una retrospettiva curata da Franco Farina.
Negli anni ’80 e ’90 nascono le grandi tele del ciclo Luce-Natura.
Si spegne a Bologna il 24 gennaio 1993.
Nel 1950 compie il primo viaggio a Parigi. Nel 1954 espone alla Galleria La Bussola di Torino, in una collettiva presentata da Francesco Arcangeli che lo inserisce tra “Gli ultimi naturalisti”. Pochi mesi dopo è lo stesso Arcangeli a curarne la prima personale, al Circolo di Cultura di Bologna.
I Paesaggi e le Teste sono i motivi ricorrenti di questo periodo.
Nel 1957 soggiorna a Londra, poi in Germania. L’anno successivo esce per Il Milione la monografia su di lui scritta da Marco Valsecchi.
Nel 1961 si stabilisce a Parigi. Tornerà spesso in Italia, a Paderno, dove aveva lo studio.
A Parigi stringe amicizia con Hans Hartung, Zoran Music, Edouard Pignon.
Critici come Carluccio, Marchiori, Ragghianti, Raimondi, Volpe, Quintavalle, Tassi, Testori, Barilli, si interessano al suo lavoro.
Ai primi anni ‘60 risalgono le Falaises, ispirate alle coste della Normandia.
Nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale di Roma, nel 1971 è alla Biennale di San Paolo, nel 1972 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris gli dedica un’antologica, nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia.
Sono gli anni della piena maturità, in cui Pulga rivisita in toni drammatici il tema delle Teste.
Nel 1982 espone prima alla Staatliche Galerie für Moderne Kunst di Monaco di Baviera e dopo a Palazzo Massari, a Ferrara, in una retrospettiva curata da Franco Farina.
Negli anni ’80 e ’90 nascono le grandi tele del ciclo Luce-Natura.
Si spegne a Bologna il 24 gennaio 1993.
Mostre
Bruno Pulga Ventidue (Bologna, 2022-2023);