Ugo Bassi e il capitano Livraghi sono condotti al supplizio
Ugo Bassi e il capitano Livraghi sono condotti al supplizio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
27x36
Notizie storico critiche
Bozzetto per il dipinto ora conservato al Museo Civico del Risorgimento.
Le due opere raffigurano quanto avvenuto l'8 agosto 1849, quando Ugo Bassi e Giovanni Livraghi, scortati fuori da Villa Spada dai militari austriaci, vennero fucilati in un campo posto dietro il portico che dal Meloncello collega il cimitero della Certosa.
Il Faccioli, pur lavorando solamente in ambito bolognese, fu sensibile alle influenze stilistiche toscane, mediate a Bologna da Antonio Puccinelli e, soprattutto in questo caso, dai partecipanti all'Esposizione bolognese del 1862, dove era presente un dipinto di Vincenzo Cabianca insieme a quelli di altri artisti della scuola di Staggia. Influssi profondamente assorbiti anche da Alfonso Savini, che col dipinto 'Io mi sedea in parte..." vinse il Premio Curlandese del 1863, quadro in cui è riconoscibile l'influenza della contemporanea ricerca pittorica sull'"effetto dell'aria" di Cabianca "tesa ad un impiego della macchia in chiave di colta e raffinata eleganza" (A. Borgogelli 1983, p. 195).
Intorno a questa data si fa risalire anche questo quadro (C. Poppi, 1983, p. 200) dove il Faccioli, "evitando ogni accento retorico, intende dare del fatto una versione quasi cronachistica limitandosi ad indugiare sulla caratterizzazione dei volti, che in alcuni casi giungono ad espressioni quasi caricaturali" (ibid.). Il taglio del quadro è fotografico e si riscontra una particolare attenzione al contrasto tra luce ed ombra che si avvicina agli "sbattimenti di luce" propri del Savini. Si rilevano suggestioni toscane soprattutto nello scorcio del giardino di Villa Spada: sullo sfondo l'artista riesce a rendere un bosco in cui la liricità è espressa da delicate sfumature di colori, che creano un'atmosfera rarefatta, tanto che questo brano di pittura potrebbe costituire di per se un dipinto autonomo di qualità.
testo tratto da Claudia Collina, La collezione dei dipinti a olio del Museo civico del Risorgimento di Bologna, 1993.
Le due opere raffigurano quanto avvenuto l'8 agosto 1849, quando Ugo Bassi e Giovanni Livraghi, scortati fuori da Villa Spada dai militari austriaci, vennero fucilati in un campo posto dietro il portico che dal Meloncello collega il cimitero della Certosa.
Il Faccioli, pur lavorando solamente in ambito bolognese, fu sensibile alle influenze stilistiche toscane, mediate a Bologna da Antonio Puccinelli e, soprattutto in questo caso, dai partecipanti all'Esposizione bolognese del 1862, dove era presente un dipinto di Vincenzo Cabianca insieme a quelli di altri artisti della scuola di Staggia. Influssi profondamente assorbiti anche da Alfonso Savini, che col dipinto 'Io mi sedea in parte..." vinse il Premio Curlandese del 1863, quadro in cui è riconoscibile l'influenza della contemporanea ricerca pittorica sull'"effetto dell'aria" di Cabianca "tesa ad un impiego della macchia in chiave di colta e raffinata eleganza" (A. Borgogelli 1983, p. 195).
Intorno a questa data si fa risalire anche questo quadro (C. Poppi, 1983, p. 200) dove il Faccioli, "evitando ogni accento retorico, intende dare del fatto una versione quasi cronachistica limitandosi ad indugiare sulla caratterizzazione dei volti, che in alcuni casi giungono ad espressioni quasi caricaturali" (ibid.). Il taglio del quadro è fotografico e si riscontra una particolare attenzione al contrasto tra luce ed ombra che si avvicina agli "sbattimenti di luce" propri del Savini. Si rilevano suggestioni toscane soprattutto nello scorcio del giardino di Villa Spada: sullo sfondo l'artista riesce a rendere un bosco in cui la liricità è espressa da delicate sfumature di colori, che creano un'atmosfera rarefatta, tanto che questo brano di pittura potrebbe costituire di per se un dipinto autonomo di qualità.
testo tratto da Claudia Collina, La collezione dei dipinti a olio del Museo civico del Risorgimento di Bologna, 1993.
Soggetto o iconografia
Due uomini, Ugo Bassi e il capitano Giovanni Livraghi escono da una Villa (Villa Spada) circondati e preceduti da guardie austriache armate.
Bibliografia
F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio in Bologna - I DIPINTI, Bologna, 1972, p. 437;
C. Collina, La collezione dei dipinti a olio del Museo civico del Risorgimento di Bologna, 1993;
C. Collina, M. Gavelli, O. Sangiorgi, F. Tarozzi (a cura di), Ugo Bassi metafora, verità e mito nell'arte italiana del XIX secolo, Bologna, 1999, p. 68;
C. Collina, La collezione dei dipinti a olio del Museo civico del Risorgimento di Bologna, 1993;
C. Collina, M. Gavelli, O. Sangiorgi, F. Tarozzi (a cura di), Ugo Bassi metafora, verità e mito nell'arte italiana del XIX secolo, Bologna, 1999, p. 68;
Mostre
Ugo Bassi Metafora, verità e mito nell'arte italiana del XIX secolo (Bologna, 1999);