Vicolo con due figure

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Vicolo con due figure

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Inventario
F34622
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
firmato e datato in basso a destra
Tecnica e supporto
carboncino su carta bianca
Misure foglio (in mm)
222 X 147
Iscrizioni
Firma in basso a destra: O. Rosai 1922
Notizie storico critiche
Ottone Rosai frequenta a Firenze l’Accademia di Belle Arti, da cui viene espulso dopo pochi anni per cattiva condotta. Prosegue come autodidatta e, grazie agli incontri con Giovanni Papini e Ardengo Soffici si avvicina all’arte futurista. Da qui traggono ispirazione le sue prime opere. Antecedente al rigore pittorico degli anni Venti e Trenta, alla fase futurista si alterna un breve periodo cubista. Nel novembre 1920 tiene la sua prima esposizione personale a Firenze. Nel periodo della maturità, si dedica all’osservazione degli umili e alla descrizione di scene di vita quotidiana. La sua pittura si ispira fortemente a Cézanne, ma allo stesso tempo, resta tipicamente fiorentina e in essa riecheggia il Quattrocento di Masaccio. Negli anni Trenta il disagio esistenziale lo conduce a vivere in luoghi isolati, lontani dalla comunità e la sua opera si carica di collera e di pessimismo. Nel 1932 arriva la sua consacrazione a pittore di massimo livello con una personale a Firenze a Palazzo Ferroni e successivamente a Milano, Roma e Venezia. Nel 1942 gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Firenze. Negli anni Cinquanta comincia a farsi conoscere in ambito internazionale, partecipando a varie rassegne in città europee: Zurigo, Parigi, Londra e Madrid. A Venezia, in occasione della Biennale del 1956, viene allestita una grande retrospettiva della sua opera.
Il disegno fa parte del Fondo della rivista L'Orto.
Nata nel 1931 la rivista L'Orto, mensile di arte e letteratura, fondata dai giovani Giorgio e Otello Vecchietti, Corrado Corazza, Nino Bertocchi e Giovanni Poggeschi, a cui si aggiungerà poco dopo il veneto Giuseppe Marchiori, mantiene un atteggiamento prudente nei confronti del regime ed eclettico nel gusto, rinunciando a etichette e programmi. Pubblicata fino al 1939, la rivista presenta opere dei migliori artisti locali, da Nino Bertocchi a Lea Colliva, da Bruno Saetti a Mario Pozzati, e accoglie contributi esterni prestigiosi: Piero Bargellini, Umberto Saba, Mario Luzi, tra gli altri.
Bibliografia
"L'Orto" rivista di lettere e arte. Un'avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta, Bologna, 2019, p. 87;
Mostre
"L'Orto" rivista di lettere e arte. Un'avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta (Bologna, 2019);