Visione di San Francesco

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Visione di San Francesco

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Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Ludovico
Disegnatore
Viani Giovanni Maria
Tecnica e supporto
acquaforte
Misure foglio (in mm)
267x267
Misure battuta (in mm)
255x255
Misure immagine (in mm)
220x245
Iscrizioni incise
verso: marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il numero 398 ca cancellato sotto a matita 49187 in basso : Timbro di vendita presso Incisioni Acqueforti, stampe ecc. ex raccolta P. Barelli. Lissoni P.zza Duomo, 18 Milano
Notizie storico critiche
La stampa è tratta dal dipinto omonimo oggi conservato al Rijksmuseum di Amstedam, datato tra il 1583 e il 1585. Quando Sir Abraham Hume acquistò il dipinto a Firenze gli fu detto che esso apparteneva alla famiglia Pepoli, circostanza che pur non essendo documentata dalle fonti antiche sarebbe invece confermata da questa incisione realizzata da Giovanni Maria Viani, come già notato da Giovanna Perini (cfr. A. Emiliani (a cura di) Ludovico Carracci, cat mostra, Bologna, 1993, nota 1 p. 32). L'iscrizione dedicatoria al conte Gioseffo Pepoli, che compare nel secondo stato della stampa, sembra suffragare la teoria che il dipinto si trovasse un tempo nella collezione Pepoli. Alcuni studiosi hanno voluto identificare il santo con Sant'Antonio, almeno fino al 1975 anno in cui Graas si espresse in maniera convincente per un ritorno alla vecchia identificazione. L'apparizione del Bambino a Sant'Antonio avviene infatti in una casa e senza la presenza della Vergine, mentre il dipinto rappresenta esattamente la leggenda di San Francesco nel momento in cui viene trovato nel bosco da un compagno che testimonia di avere assistito alla visione della Madonna che porgeva al Santo il Bambino Gesù. Ludovico fu probabilmente il primo a rappresentare questo soggetto, che divenne assai frequentato verso lo scadere del secolo in ragione delle nuove istanze di riforma post tridentina promosse dai cappuccini in seno all'ordine dei Francescani. Lo dimostrano, tra gli altri, gli esemplari realizzati da Agostino, da Annibale, da Domenichino e da Guercino. Nel catalogo Fasella l'incisione non risulta valutata, il colore grigiastro e il segno stanco indicano forse una tiratura tarda. COPIE DAL DIPINTO DI LUDOVICO CARRACCI C1 S1. Giovanni Maria Viani, acquaforte, con dedica in basso al centro: ALL'ILL.MO SIG.RE PRON COLL.MO IL SIG. R CO. VGHO GIOSEFFO PEPOLI/LODOVIUS CARACI INV/GIO. M. VIANI FEC D.D. (bologna Pn V.16, FCRB 4974) C1 S2. Giovanni Maria Viani, acquaforte, in basso a sinistra: Ludov. carracci Inven. pinx.; a destra: Io.M. Viani inc.. La lastra è tagliata, le scritte sono state modificate e la dedica è scomparsa. (Bologna PN V.18).
Questo secondo esemplare, identificato come Copia 1 Stato 2 potrebbe essere a nostro avviso piuttosto uno Stato 2 della medesima lastra incisa da Viani.
Bibliografia
G. Gaeta Bertelà (a cura di), Pinacoteca Nazionale di Bologna. Gabinetto disegni e stampe. Incisori bolognesi ed emiliani del Settecento, Bologna 1974, n. 874, 875. G. Perini, "L'uom più grande in Pittura che abbia avuto Bologna": l'alterna fortuna critica e figurativa di Ludovico Carracci, in A. Emiliani (a cura di), Ludovico Carracci, cat. mostra, Bologna 1993, p. 339, n. 2 (col titolo di Visione di Sant'Antonio)
Note
testa inscritta in un cerchio?