Donazione
Nel maggio 1994 Giancarlo Bettini donò alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna un piccolo nucleo di negativi fotografici realizzati dal padre Paolo (Bologna, 1884-1968), composto da 222 pezzi tra lastre su vetro e pellicole. In precedenza, nel giugno 1993, la Fondazione aveva acquistato dallo stesso Giancarlo Bettini altre 125 immagini positive in formato 24x30 coi relativi negativi. Le immagini rivestono grande importanza sia per gli anni di esecuzione (primi decenni del secolo XX), sia per i contenuti a volte inediti e inusuali. Nel 2008 un cugino di Giancarlo, anche lui di nome Paolo Bettini, ha donato al Museo del Risorgimento una discreta quantità di immagini riguardanti soprattutto l’esperienza del fotografo sul fronte dolomitico durante la Grande Guerra e altri soggetti sono stati donati alla Cineteca di Bologna (https://www.storiaememoriadibologna.it/prima-guerra-mondiale/collezioni-digitali/fondo-paolo-bettini/?page=83).
I donatori
Di Giancarlo Bettini non si hanno notizie biografiche. Fotografo come il padre, di carattere schivo e solitario, fece parte del Circolo Fotografico Bolognese e presso quel sodalizio partecipò ad alcune mostre. Il padre Paolo, autore delle immagini oggetto della donazione, era nato a Bologna nel 1884. Anche su di lui le notizie sono veramente scarne. Il suo laboratorio si trovava in Strada Maggiore al n. 26. L’attività fu rilevata dal figlio Giancarlo nel novembre 1962. Paolo fu Console del Touring Club Italiano nei primi anni Venti del Novecento. Sue fotografie sono state pubblicate nella Guida di Bologna di Alfredo Baruffi (1910), nei volumi di Alberto Menarini e Athos Vianelli, Bologna per la strada. Fotoconfronti col passato, e nel volume di Franco Cristofori, Bologna. Gente e vita dal 1914 al 1945 (1980).
Descrizione
I soggetti riprodotti nelle fotografie di Paolo Bettini sono per la maggior parte relativi alla città di Bologna; altre riguardano varie località dell’Appennino. In seguito all’attuazione del Piano Regolatore Generale approvato nel 1889, la città nei primi decenni del Novecento stava letteralmente cambiando il proprio volto. Venne deciso l’abbattimento dell’ultima cerchia di mura; tutto il quadrante dell’antico Mercato di Mezzo fu interamente sventrato e sottoposto a interventi di completa ricostruzione. Pittori e fotografi - e dunque anche Paolo Bettini - consci della scomparsa di una parte significativa della vecchia Bologna, documentarono le distruzioni e i nuovi cantieri, la decadenza e l’abbandono dell’antico porto e delle zone industriali circostanti, lasciandone una rara ed efficace testimonianza. Alcune di queste fotografie sono state utilizzate nel percorso delle due esposizioni dal titolo Coscienza urbana e urbanistica tra due millenni, allestite presso la biblioteca di San Giorgio in Poggiale nel 1993-1994 e nel 1997.