Donazione Bonazzi

Donatore: Bonazzi Tiziano

Data di donazione: 2017

Donazione

Voluta da Tiziano Bonazzi, figlio dell’artista, la donazione si compone di dieci opere del pittore Mario Bonazzi (Bologna 1911-1994), tra le quali un disegno eseguito a china e acquerello su carta; le altre invece ad olio su tela o su cartone. Queste si sono aggiunte nel 2017 a quattro significativi dipinti dell’artista già posseduti dalle Collezioni d’arte e di storia della Fondazione, tutti realizzati, questi ultimi, negli anni Settanta. Ne è derivata una documentazione più estesa che prende il via dai primi anni Quaranta per arrivare, con i diversi esemplari, agli ultimi anni di vita dell’artista. Ma soprattutto si è aggiunto, con il Ritratto della moglie, del 1944, un esempio raro della sua produzione ritrattistica, mentre gli altri, dedicati ai paesaggi e alle nature morte, illustrano i soggetti prediletti dal pittore. 

La donazione è stata valorizzata dalla mostra Un “occhio felice e solitario”. La donazione Mario Bonazzi a cura di Angelo Mazza - Casa Saraceni, 27 ottobre - 9 dicembre 2018 ed è stata oggetto della pubblicazione Un “occhio felice e solitario”. La donazione Mario Bonazzi a cura di Pierluca Nardoni, con scritti di Pierluca Nardoni e Mirko Nottoli.

Donatore

Tiziano Bonazzi, professore emerito del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, è autore di importanti saggi sulla storia americana (tra i più recenti, La rivoluzione americana, Bologna, il Mulino, 2018; Abraham Lincoln, un dramma americano, Bologna, il Mulino, 2016). Il gesto liberale della donazione risponde all'intenzione di lasciare una testimonianza significativa, in un istituto bolognese di cultura, della produzione del padre, nella quale si colgono gli esiti originali della riflessione sulla pittura di Giorgio Morandi. 

Descrizione

Si tratta di dipinti di formato contenuto che vanno dal Ritratto della moglie, del 1944, al disegno a china e acquerello dei primi anni Novanta, tra gli ultimi dell’artista. I paesaggi e le nature morte ai quali gli altri sono dedicati elaborano una poetica sensibile che discende, con stile molto personale, dall'insegnamento di Giorgio Morandi. Artista schivo, Mario Bonazzi, pur partecipando a esposizioni e a iniziative con altri artisti, specie negli anni giovanili tanto da conquistare la stima di Francesco Arcangeli, condusse vita alquanto appartata, lontana dalle concettualizzazioni della critica militante ed estranea agli schieramenti delle correnti. Ne esce l’immagine di una pittura vera e sentita, venata di malinconie, frutto di lunghe riflessioni.