Donazione
Pervenuta alle collezioni nel marzo 2022, la Donazione della professoressa Carla Lucchese è composta da quindici acquerelli realizzati dalla sorella Antonia Lucchese (Padova, 1946 - Bologna, 2016).
Nata a Padova il 21 Maggio 1946, Antonia Lucchese è vissuta a Venezia per 18 anni, conseguendovi la maturità classica. Si è successivamente trasferita a Bologna dove, dopo essersi laureata in Lettere e Filosofia ha ottenuto una seconda laurea in Psicologia, materia che ha insegnato poi per oltre trent'anni. La passione per l’arte è sempre stata al centro dei suoi interessi, ma solo al termine della carriera ha potuto dedicarvisi maggiormente, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si è specializzata nella tecnica dell’acquarello.
Pittrice non professionista, Lucchese è stata un'attenta osservatrice della città di Bologna. Oltre a vedute e paesaggi, ha realizzato anche molti ritratti di persone a lei care cogliendole con grande sensibilità artistica. Spesso nelle sue opere le scelte cromatiche oltrepassano il dato sensibile per acquisire, piuttosto una valenza emozionale e spirituale.
La sua vasta produzione è stata oggetto di diverse mostre accompagnate da valutazioni incoraggianti da parte di artisti e critici d’arte tra cui si ricordano Wolfango, Eugenio Riccòmini e Antonio Faeti.
Ha illustrato tre libri: ‘Bologna da scoprire’, (BUP ed.) cui sono seguiti ‘Bologna in piazza’, (Perdisa ed.) assieme a Tiziana Roversi e Matteo Marchesini e ‘Storia di Amalia’, (Pendragon ed.).
Donatore
Donazione della professoressa Carla Lucchese sorella di Antonia Lucchese (1946-2016).
Descrizione
I quindici acquerelli pervenuti nelle collezioni raffigurano luoghi più o meno noti di Bologna con alcune scelte anche molto originali come quelli che ritraggono i nuovi quartieri cittadini: la Cineteca, il Palazzo Bonaccorso in piazza Liber Paradisus, la Sala Borsa. Tra gli scorci prediletti figurano peraltro Casa Saraceni e il grande Palazzo di Residenza della Cassa di Risparmio in Bologna, progettato nella seconda metà dell'Ottocento da Giuseppe Mengoni. Tutti i fogli si caratterizzano per un segno vivace e fresco oltre che un sapiente e originale uso dell'acquerello.